Editoriale

Fossombrone, quando il complottismo uccide: dalle teorie novax alle armi

Il complottismo uccide. Non solo metaforicamente: fisicamente. La storia è piena di casi di idee pessime che diventano pessime azioni, e scopriamo dalla deposizione relativa all’omicidio di Fossombrone.

Di cui ricordiamo la vittima è una donna di 39 anni, una vita felice spezzata per sempre. Una donna che non vedrà sua figlia crescere, che non arriverà mai alle nozze col compagno di sempre. E il motivo è un folle viaggio nelle teorie notutto.

Quando il complottismo uccide: dalle teorie novax alle armi

Reo confesso per il grave delitto è il cognato, fratello del compagno.

Sostenitore di tutte le teorie novax che abbiamo aspramente combattuto su queste pagina, anche quando qualche “Solone” notutto veniva da noi a piatire un suo presunto diritto alla “libertà di parola” che, ricordiamo, non è la libertà di urlare “al fuoco” in un teatro per ridere della gente che si affolla alle uscite morendo e schiacciandosi contro le porte o, peggio, cercare di vendere loro inesistenti chiavi per la salvezza.

Né è libertà di minacciare, insultare, inneggiare a fantomatici stermini e regolamenti di conti contro i “vaccinisti”, con tanto di perquisizioni e ritrovamento di oggetti che, ovviamente, non avrebbero luogo in nessuna “riunione pacifica”.

Parliamo di tutto il compendio di teorie di cui l’interrogato avidamente si nutriva e che ha scaricato come un registratore ricolmo fino all’ultimo pezzo di nastro davanti agli inquirenti.

La teoria secondo cui i vaccini COVID sono pieni di microchip, sostanze aliene e misteriose creature che deridono i ricercatori, che esista una “Massoneria”, anzi dei “Poteri Forti” che controllano tutto il mondo esclusi i “leoni guerrieri novax”, massoneria che ogni giorno foraggia con ricchezze e libagioni tutte le persone che non hanno creduto ai bizzarri complotti sullo “spargimento virale”, il vaccino contagioso che si trasmette da vaccinato a non vaccinato, delusi dal fatto che nonostante i loro santoni novax gli avevano predetto che i vaccinati sarebbero morti tutti e le donne rimaste avrebbero fatto a gara per farsi inseminare dagli “stalloni novax”.

Una teoria che ormai abbraccia tutte le altre teorie del complotto: e sovente uccide.

La massoneria è coinvolta nella vicenda Covid e il vaccino contiene sostanze dannose per la salute, dispositivi elettronici talmente piccoli da non essere visti ad occhio nudo (nanotecnologia) e che Marina Luzi assieme ad altre persone hanno operato per contagiarmi e procurarmi danni fisici con questi dispositivi che sono a tutti gli effetti armi biologiche

Questo è solo l’inizio della confessione relativa all’omicidio di Fossombrone, una rivendicata esecuzione in stile regolamento di conti in cui “sparare alla testa della donna” per non farla soffrire.

E non ci si inganni: per quanto dietro la tragedia ci possa essere una mente particolarmente ricettiva, era tutto scritto nelle teorie del complotto.

Quando il complotto inneggia alla morte

Prendete ad esempio la teoria della cospirazione di QAnon, che ha come suo dogma la “Notte del Giudizio”. Una sorta di eventi, che secondo alcuni complottisti sarà annunciato in TV e da IT-Alert, nel quale i seguaci del fantomatico Patriota Q, come nella violenta saga cinematografica in cui l’omicidio diventa legale una volta l’anno, sciameranno per le strade uccidendo i loro nemici con brutali esecuzioni di piazza, lasciando loro l’unica scelta se ricevere una pallottola nel cranio o farsi deportare in appositi campi di sterminio e tortura gestiti dai “leoni guerrieri ribelli”.

Fantasie di violenza che attossicano e annientano il tessuto sociale e spesso famiglie intere: nel 2021 un complottista americano seguace delle teorie cospirative ha ucciso i suoi due figli, di due e dieci anni, convinti che la moglie fosse una aliena rettiliana, specie aliena che nel complotto è ostile a Trump ed alle teorie notutto e favorevole alla diffusione dei vaccini e obbediente ai “Poteri Forti”, e la stessa avesse trasmesso il suo DNA alieno alla prole rendendoli quindi “marchiati per l’esecuzione”.

Proprio quest’anno, ad aprile, la psicologa Barbara Capovani è stata uccisa da un suo ex paziente, avido consumatore di diverse teorie del complotto.

Perché a forza di inserire nel complotto l’immagine del “leone guerriero ribelle” che vuole l’omicidio legale contro i suoi nemici, qualcuno alla fine si arma. E qualcuno muore.

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