Draghi annuncia la fine dello Stato di Emergenza, e con esso un graduale allentamento, salvo sorprese, delle restrizioni legate alla Pandemia, come il Green Pass.
Da notare per evitare in futuro strumentalizzazioni e affini, tutto questo dipende anche dallo stato dalla Pandemia in quello che si spera essere la transizione verso l’Endemia.
Come abbiamo visto, col senno di poi è facile fare i “gradassi”. Se la Pandemia dovesse avere un imprevedibile colpo di coda, come quello avuto con Omicron, il cronoprogramma indicato oggi dovrebbe inevitabilmente slittare.
Inoltre non si illuda chi pensi che tale idea derivi dalla violenta e rozza campagna dei “novax guerrieri e leoni” contro Draghi, il mondo della politica, della cultura, della scienza, del giornalismo e del fact checking: l’andamento della Pandemia non dipende dalle esternazioni violente di una rumorosa minoranza di facinorosi.
Anzi, alle volte l’unica influenza che possono avere azioni inconsulte è addirittura negativa, per non parlare di quelle più violente e deprecabili.
Comunque, abbiamo un programma di riaperture, che tiene conto della attuale situazione pandemica e dell’altissimo tasso di vaccinazione raggiunto in Italia, e il suo peso sul calo delle terapie intensive.
Il dato delle Terapie Intensive prima e dopo l’inizio delle vaccinazioni, fonte Sky TG24
E dovrebbe quantomeno avvicinarci all’evento convivenza.
Lo Stato di Emergenza, in scadenza il 31 Marzo, assai probabilmente e salvo colpi di coda della Pandemia, non sarà rinnovato.
Il Green Pass Rafforzato sarà gradualmente revocato, cominciando dalle attività all’aperto (fiere, sport e spettacoli possibili al di fuori dei locali chiusi).
Parimenti dopo il 31 Marzo dovrebbe esserci lo stop alle mascherine FFP2 in classe e nelle predette attività all’aperto.
Come nelle prime fasi della Pandemia, resterebbero le sole zone rosse, che potrebbero identificare eventuali focolai in forte recrudescenza (sperando di non doverli rivedere).
Naturalmente siamo ancora ad uno stato embrionale: ad esempio ci sarà sicuramente discussione sulla ristorazione al coperto, e bisognerà tenere il polso sul modello evolutivo di SARS-CoV-2.
Ma intanto abbiamo materiale per sperare, ma senza illuderci.
Resta ancora infatti il problema delle percentuali (sia pur in riduzione) di non vaccinati o con ciclo vaccinale “datato” e senza booster o addirittura incompleto, che potrebbero essere colpiti dalle riaperture senza la difesa dalle forme di malattia grave offerta dall’immunizzazione.
Si spera che la distribuzione di Novavax possa mitigare tale problematica.
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