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Cosa fare contro attese troppo lunghe in ospedale: intramoenia

Non tutti sanno cosa fare contro attese troppo lunghe in ospedale: intramoenia è una parola che potrebbe salvarvi la vita, o quantomeno evitarvi diversi problemi.

Cosa fare contro attese troppo lunghe in ospedale: intramoenia

Vediamo di cosa si tratta.

Cosa fare contro attese troppo lunghe in ospedale: intramoenia

Partiamo da una premessa: il Decreto Legislativo 29 aprile 1998, n. 124 stabilisce, tra l’altro, i tempi massimi di attesa per le liste di attesa.

Tempi che vanno limitati a 30 giorni per le visite specialistiche e 60 giorni per accertamenti diagnostici (tac, colonscopia, ecografie, raggi X…),

Tempi che da un lato sono compatibili con il diritto alla salute come normato dalla Costituzione (se per diagnosticare una malattia ci vuole un tempio eccessivamente lungo, ovviamente il diritto alla salute verrà negato di fatto: in quel tempo la cura stessa potrebbe diventare difficile se non impossibile), dall’altro spesso sono incompatibili con lo stato di una sanità oberata dal lavoro.

Soccorrono le prestazioni intramoenia: le visite effettuate all’interno di un ente ospedaliero ma al di fuori del normale orario di lavoro, da un medico che sta stipulato particolari accordi economici con la struttura.

Una situazione in cui vincono tutti: il professionista potrà usare strutture e strumenti della sanità pubblica, il paziente potrà solo pagando il ticket accedere ad una prestazione altrimenti tecnicamente impossibile, lo Stato potrà garantire il diritto alla cura.

In un mondo ideale questo accadrebbe automaticamente, nella pratica, previa impegnativa del proprio medico curante e accertato presso il CUP il tempo sovrabbondante di attesa, si potrà inoltrare domanda contenente i dati del paziente, la specificazione dell’urgenza della prestazione rispetto al tempo proposto, la nota del CUP che testimonia il tempo suddetto e la visita da effettuare.

Nel caso sia disponibile una prestazione intramoenia, si potrà quindi accedervi al solo costo del ticket, altrimenti si verrà rimborsati di quanto pagato per accedere ad una prestazione privata che avrebbe potuto e dovuto essere erogata in regime di sanità pubblica.

Foto di copertina da Canva, Examination Room di Kokouu per Getty Signature

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