Provoca ustioni e non escluso che possa portare addirittura alla cecità, secondo quanto raccolto in questi anni a proposito del panace di Mantegazza. Sono queste alcune linee guida trapelate di recente in merito ad una pianta che genera effetti pesanti e superabili in determinate circostanze dopo diversi anni, stando almeno alle informazioni che hanno preso piede in Italia dopo gli avvistamenti in cinque regioni. Ecco perché bisogna conoscere al meglio l’argomento per evitare brutte sorprese.
Finora abbiamo parlato di aspetti pericolosi per la nostra salute soprattutto a proposito di Covid, come quanto alcune testate hanno alimentato la notizia del fumo che protegge dal virus nel 2020. La pianta altamente nociva per uomo, animali e in determinate circostanze addirittura per le infrastrutture è già stata trattata sul nostro sito anni fa, ma ci sono delle segnalazioni recenti che richiedono per forza di cose una rinfrescata a proposito del panace di Mantegazza. Soprattutto in estate, quando siamo tutti maggiormente a contatto con la natura.
Il nome della pianta nasce da Levier e Stepane Sommier, ma soprattutto dal loro amico antroplogo Paolo Mantegazza. Grazie a loro è stata importata a scopo ornamentale nel 1800. Il panace di Mantegazza si trova prevalentemente in prati, rive dei fiumi e luoghi incolti. Ad oggi risulta diffusa soprattutto in cinque regioni in Italia: Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Veneto.
Può innalzarsi fino a cinque metri e risulta pericolosa per la nostra salute a causa della linfa. Questa, infatti, contiene molecole fototossiche che gli esperti chiamano furanocumarine. Tali molecole posso creare danni a contatto con la pelle umana e in presenza di radiazioni solari. Sono questi i presupposti che consentono alla pianta di provocare in determinate circostanze ustioni anche gravi e cicatrici guaribili in 7 anni.
In estate, il panace di Mantegazza, come riportato da diverse fonti, produce fiori bianchi e si riconosce dalla foto riportata ad inizio articolo. In caso di contatto con la pianta, utilizzare subito acqua e sapone neutro, ma va valutata anche la possibilità di recarsi al pronto soccorso, per farsi prescrivere il trattamento necessario.
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