Nuovi sviluppi nella triste vicenda del rider aggredito a Cagliari. Alessandro, 51 anni, è stato vittima di un’aggressione da parte di un gruppo di ragazzi mentre transitava lungo piazza Yenne per svolgere il suo lavoro. In quel momento al centro del capoluogo sardo si stavano tenendo i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia contro la Spagna dopo la semifinale di Euro 2020. L’episodio è stato ripreso dai presenti.
Il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu aveva condannato l’episodio e aveva convocato Alessandro presso palazzo Bacaredda, sede del Comune, per incontrarlo e scusarsi a nome di tutta la città. Una ferma condanna era arrivata anche dell’ex giocatore Claudio Marchisio.
L’incontro tra il sindaco e il rider aggredito a Cagliari si è svolto nella giornata di ieri, e Paolo Truzzu ha documentato tutto sulla sua pagina Facebook. Il primo cittadino ha dichiarato:
Come promesso, stamattina ho incontrato in Comune Alessandro, il rider aggredito martedì notte in piazza Yenne.
Gli ho espresso tutta la mia solidarietà per quanto accaduto e l’ho abbracciato: un abbraccio simbolico e a nome della città, perché un abbraccio, a volte, vale più di mille scuse.
Di Alessandro mi ha colpito la grande dignità: nessun desiderio di vendetta nei confronti di quei pochi teppisti che lo hanno aggredito.
Mi ha solo chiesto più controlli per evitare che ciò che è successo a lui possa accadere ad altre persone, e gli ho assicurato che domenica per la finale, e per tutto il weekend, i controlli saranno stringenti perché non vogliamo che questi episodi si ripetano.
L’Ansa e le testate locali scrivono che il sindaco Truzzu ha avuto notizia dalla Questura che alcuni responsabili dell’aggressione sono stati identificati. Gli investigatori della squadra mobile hanno raccolto tutti gli elementi utili dalla testimonianza di Alessandro, ma soprattutto si sta rivelando determinante il lavoro della Scientifica per analizzare i filmati presenti in rete.
Sotto esame sono anche i filmati che mostrano l’assalto al bus dell’azienda CTM di alcuni ragazzi. Nel frattempo il sindaco rinnova l’invito a collaborare con le forze dell’ordine contattando la Polizia anche in forma anonima dall’app YouPol. Gli aggressori, adesso, rischiano l’accusa di violenza privata. Le indagini per identificare anche gli altri ragazzi sono ancora in corso.
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