Dove è finito il sangue di Bayan Abu Sultan? Cambiate angolazione

di Shadow Ranger |

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Dove è finito il sangue di Bayan Abu Sultan? Cambiate angolazione Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti una serie di contraddittori post su Bayan Abu Sultan, la giornalista ferita a Gaza al Caffé Al Baqa di cui abbiamo già parlato.

I nuovi dubbi nascono da un video che giustamente fa chiedere ai commentatori “dove è il sangue?”, cercando di dimostrare che la giornalista non sia stata ferita davvero.

Dove è finito il sangue di Bayan Abu Sultan? Cambiate angolazione

Dove è finito il sangue di Bayan Abu Sultan? Cambiate angolazione

Ecco il video che sembra mostrarla senza alcuna macchia di sangue:

A volte basta semplicemente cambiare angolazione per accorgersi di quanto sia facile cadere nella trappola della fallacia ideologica: quando le nostre convinzioni guidano ciò che vogliamo vedere, rischiamo di confondere le opinioni per verità assolute.

Ecco un’altra angolazione:

Facciamo ordine di nuovo con le date e i video

Nella giornata del 30 giugno un Internet Café usato dalla stampa viene colpito da un missile, con un elenco di morti accertatato sulla quarantina.

Bayan Abu Sultan viene ferita, non gravemente ma sufficientemente da sanguinare.

La giornalista ferita

La giornalista ferita

Si vede del sangue che scorre sul lato sinistro del corpo: l’account negazionista GAZAWOOD, dedito al negazionismo ed alla diffusione della Teoria di Pallwood, pubblica un video della giornalista che si lava il viso.

“Ovviamente” diffondendo la teoria che il sangue sia una sorta di trucco applicato, col triste corollario che i 39 morti sarebbero i soliti “attori”, destino toccato in Occidente alla povera Valeria Solesin.

Foto della giornalista che si lava, con l'insinuazione che stia applicando il sangue

Foto della giornalista che si lava, con l’insinuazione che stia applicando il sangue

Come abbiamo visto nel precedente articolo, nella serata tra il 30 e il 1 luglio appare un’ultima foto in cui la giornalista è accudita da parenti, scattato dal suo cameraman (che la chiama “sorella” in segno di affetto)

La foto finale

La foto finale

Nella foto c’è sangue sulla maglietta e un forte livido sulla fronte con una serie di croste visibili sul sopracciglio, sulla guancia e sulla fronte.

È evidente che il sangue è uscito di lì, ma in serata le ferite si sono stagnate.

Sia l’insistente richiesta di “vedere il sangue”, inconferente e fallace, che l’opposta teoria che invece vuole esserci “troppo sangue” e quello sia stato applicato in segreto si dimostrano essere false.

Quindi ecco l’ordine CRONOLOGICO dei video/foto.

Abbiamo video dove la giornalista si aggira insanguinata tra le macerie, un video dove essa si pulisce il viso, e un video finale dove essa ha ecchimosi e croste sul viso, compatibili col decorso di una ferita.

Il resto? È il solito negazionsismo complottista.

E la cosa più bella è che due opposte teorie del complotto (il sangue non esiste/il sangue esiste ma è troppo ed è sospetto) si sono annullate a vicenda consentendo di esibirle come la fake news che sono.

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