Questa non è una tavoletta che descrive la vendita di una schiava di etnia diversa

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
Questa non è una tavoletta che descrive la vendita di una schiava di etnia diversa Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti un post Facebook che mostrerebbe un reperto museale, una tavoletta che descrive la vendita di una schiava di etnia diversa.

Questa non è una tavoletta che descrive la vendita di una schiava di etnia diversa

Questa non è una tavoletta che descrive la vendita di una schiava di etnia diversa

L’immagine è creata con Photoshop basandosi su un vero reperto ancora più peculiare, l’ormai celeberrima “tavoletta di Ea Nasir”.

Questa non è una tavoletta che descrive la vendita di una schiava di etnia diversa

Nel Codice di Hammurabi la schiavitù era prevista: gli schiavi, ovvero wardum (fem. amat), erano solitamente debitori insolventi o prigionieri di guerra, che potevano essere comprati o venduti, avevano status diverso e godevano di alcuni limitati diritti (la “Legge del Taglione” equiparava la morte dello schiavo ad una perdita economica ad esempio: uccidere un uomo libero portava alla pena di morte, uccidere uno schiavo comportava all’obbligo di versare risarcimento integrale del prezzo valutato dello stesso).

Ma quella lettera non riguarda una sorta di “mercato delle razze”, si tratta della tavoletta di Ea Nasir, il più grande e famoso bidonaro della storia di cui abbiamo parlato diffusamente.

Ea-Nasir era un venditore di rame, ricco ma non proprio affidabile. La sua impresa, dicemmo all’epoca, era da considerarsi l’equivalente moderno di un negozio eBay con tre recensioni sgrammaticate ed una quarta con la scritta *il contenuto viola i termini e le condizioni di ChatGPT*.

La vera tavoletta di Ea-Nasir, fonte Reddit

La vera tavoletta di Ea-Nasir, fonte Reddit

Ovvero Ea-Nasir era un consumato truffatore subissato dalle lettere di reclamo che aveva una ricetta eccellente per restare in attività: chiudere bottega e riaprire altrove quando le acque si calmavano.

La “Tavoletta di Ea-Nasir” è in realtà redatta da un certo Nanni, cliente malcapitato ed è nota come il primo reclamo scritto nella storia.

Reclamo dove Nanni dichiara che Ea-Nasir (il cui nome signifia “Bendetto da Ea”, Dio della Saggezza, della Magia e dell’Acqua dolce) con disprezzo avrebbe consegnato rame scadente al suo messaggero con grande arroganza e quindi avrebbbe esercitato il suo “diritto di rifiuto” (adesso lo chiameremmo recesso) intimando al disonesto mercante di recarsi da lui con rame di qualità migliore.

Dalla scoperta della dimora di Ea-Nasir in poi e delle sue scorrette pratiche commerciali, è nato un intero account Reddit dedicato a discutere le scoperte su di lui: ad esempio una tavoletta scritta da Ea-Nasir in persona nella quale dichiara ad un certo “Kurum” (Signor Tappo, nel senso derisivo di “Di bassa statura”) di aver consegnato il suo rame a “qualcuno” che glielo avrebbe portato presto e di non preoccuparsi perché lui non intendeva scappare coi soldi (pratica per cui era ormai noto…).

Insomma, Ea-Nasir, il “benedetto dal dio della magia” era più che altro un mago della truffa o quantomeno un mercante decisamente sopravvalutato.

Atttualmente la tavoletta di Ea-Nasir non è visibile al pubblico in quanto rimossa temporaneamente per ragioni di studio dalle sale del British Museum.

Questo o Ea-Nasir si è lamentato.

Conclusione

La tavoletta che descrive la vendita di una schiava di etnia diversa è creata con Photoshop basandosi sulla celeberrima tavoletta di Ea-Nasir al British Museum, primo caso di lamentela commerciale della storia e prima prova dell’esistenza di un mercante sleale e imbroglione, tale Ea-Nasir, incline a vendere rame scadente, se non rame destinato a non arrivare a destinazione.

 

Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o con una donazione PAYPAL.

Ultimi Articoli