Putin potrebbe bloccare Internet, e ci immaginiamo scenari da massaia che minaccia di “tagliare il cavo di Internet” al figlio in fissa per Fortnite.
Abbiamo già visto i primi titoli e i primi allarmi, a base di sottomarini “Hunter/Killer” (il nome in questo caso echeggia la prima generazione di Terminator usata da Skynet nel futuro distopico degli omonimi film) pronti a tagliare i cavi sottomarini che portano la connessione in Europa e nel mondo.
Ci permettiamo di dissentire, ed abbiamo richiesto un parere a qualcuno che riteniamo essere ormai una persona di fiducia: Dario Fadda, esperto di informatica, divulgatore e articolista di pregio su Insicurezza Digitale, pagina che vi invitiamo a a visitare.
Putin potrebbe bloccare Internet (ma più probabilmente no) – Canva, Grapix
Prima però di passare la parola all’esperto, vi chiediamo di ricordare un po’ di storia: ovvero il motivo per cui esiste Internet.
Che, spoiler, non è nato per consentire alle “troll farm Russe” di postare continuamente i loro appelli in copincolla e mandare i peones a insolentirci con ingiurie varie. E neppure per far giocare i ragazzini a Fortnite.
Quelli sono “vantaggi arrivati dopo”.
Internet come la conosciamo è la diretta evoluzione della rete ARPANET.
Un sistema di comunicazione nato nel periodo della Guerra Fredda che quindi si presupponeva alcuni obiettivi fondamentali che tutt’ora Internet prosegue, nonostante l’anello debole della catena sia l’essere umano dietro la scrivania con le sue fragilità.
Nella rete ARPANET, come su Internet in seguito, i diversi computer sono direttamente interconnessi.
Siccome i dati si spostano di nodo in nodo nella rete, la perdita di parti di Internet a tutt’oggi causa il blocco di alcuni servizi, non il blocco su Internet.
Per farvi capire, ogni volta che Facebook va in blocco, vi ritroviamo tutti su Twitter a chiederci perché Facebook non funziona, e possiamo scherzare sul fatto che quando Twitter va giù nessuno sa dove andare a raccontarlo.
Quindi ammettiamo Putin danneggi cavi in giro per il mondo col suo bravo Hunter/Killer (che in questo caso potremmo immaginare come un Terminator col Colbacco che canta “Ehi Natascia/hai fatto tu la p**cia” per distrarsi nella sua camminata sottomarina).
Otterrebbe di creare disservizi localizzati che la stessa struttura di Internet “riparerebbe” in breve.
Interpellato per mezzo mail, Dario Fadda ci ha infatti confermato
Quello che può accadere compromettendo dei cavi è che vadano giù determinati servizi appoggiati a determinate backbone, per periodi di tempo limitati. Far cadere o bloccare Internet, in questa maniera è impossibile. Ci sono modi alternativi che possono essere sfruttati per il collegamento che andrebbero a sostituirsi a quelli compromessi. Penso alle connessioni satellitari, ad ogni modo lo scenario possibile è che possano venir disconnessi alcuni datacenter, per periodi di tempo limitati.
In realtà la Russia di Putin ha già provato a “combattere Internet”, fallendo miseramente.
Pensiamo al caso dei tentativi di bloccare i provider di servizio in Ucraina, prontamente rimpiazzati dalla Rete Starlink di Elon Musk.
E buona fortuna a mandare i Terminator made in Russia a tagliare i cavi di Starlink.
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