Editoriale

Proroga dello Stato di Emergenza per l’Ucraina, ma gli analfabeti funzionali equivocano

Ci tocca intervenire per ricordarvi quanto scrivemmo al varo dello Stato di Emergenza per l’Ucraina: stiamo parlando degli interventi della Protezione Civile all’Estero.

Non del COVID19.

Quando qualcuno sui social, e credetene, ce ne sono molti in queste ore, domanderà:

“Sono forse un complottista o un analfabeta funzionale a pensare che stavano cercando una scusa per prorogare lo stato di emergenza?”

Potete riempire i vostri polmoni e urlare con forza, quasi con rabbia al monitor

“Sì, sì, assolutamente sì! Lo sei, sei un analfabeta funzionale, un complottista e forse pure un negazionista del COVID19 tutto in un pacchetto, pensa te”

A parte il fatto che prevedere qualcosa come l’esplosione di un conflitto a cavallo tra Asia ed Europa col Cremlino che invia truppe a Kiev per una campagna militare contro una repubblica che a momenti disconosceva è come prevedere il COVID19 prima del 2018 o i cavalli scossi del Palio di Siena.

Lo scopo di questo stato di emergenza l'”esigenza di assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto”.

Proroga dello Stato di Emergenza per l’Ucraina, ma gli analfabeti funzionali equivocano

Il che significa ovviamente che lo stato di emergenza COVID19, salvo un (al momento imprevedibile, sconvolgente e contrario ai dati che abbiamo al momento) grave aggravamento della curva pandemica decadrà il 31 Marzo come previsto.

Ed anche di questo ne avevamo lungamente parlato: se i successi della campagna vaccinale terranno, e se non salterà fuori una variante ancora più contagiosa e in grado di sparigliare le carte di Omicron, lo stato di emergenza per la Pandemia decadrà.

Nessuno di noi è un astrologo o un veggente, ma i dati consentono un certo ottimismo.

Ottimismo che, a giudicare dalle notizie che provengono da Kiev non abbiamo per il popolo Ucraino.

Che avrà bisogno di aiuti, assistenza, soccorso, infrastutture e accoglienza.

Tutte cose che passano anche dalla declaratoria dello stato di emergenza, che consentirà di fornire tutto questo, oltre i provvedimenti per la massimizzazione della produzione da altre fonti energetiche nel caso il conflitto perdurante provocasse problemi per la fornitura.

Il riassunto delle misure

Si prevedono i poteri dello Stato di Emergenza per quanto previsto nella precedente bozza di decreto di cui abbiamo parlato. Quindi partecipazione militare e messa in sicurezza del personale.

Si aggiungono i necessari provvedimenti per la massimizzazione della produzione energetica e “finalizzate all’aumento della disponibilità di gas e alla riduzione programmata dei consumi di gas previste dal Piano di emergenza”. Quest’ultima ipotesi da attuarsi, naturalmente, ove si rendesse necessaria e stante la comunicazione in Consiglio dei Ministri di ogni misura intrapresa.

Parimenti lo stato di emergenza prevederà misure per l’accoglienza di una quota dei profughi in fuga da uno stato evidentemente in guerra, anche senza domanda di protezione, con gli interventi necessari sulla rete assistenziale.

Nonché un fondo di sostegno per le arti e la cultura che consenta agli studenti, ricercatori e docenti ucraini tra i profughi di continuare a prestare le loro attività nel campo della cultura e delle arti anche presso di noi.

Questo oltre i già fissati, e confermati, aiuti economici all’Ucraina e il potenziamento della struttura informatica per evitare sgradite sorprese, come visto nel nostro precedente articolo e registrato da CSIRT.

Quindi sì, stato d’emergenza, no, COVID19 e Green Pass non c’entrano niente.

E neppure come vedete c’entrano i Poteri Forti, il Credito Sociale, il Grande Reset e ogni allucinato fantasma dei complottismi precedenti.

Che piaccia o no, siamo piombati nel mezzo di una situazione di grave conflitto. Che né gli Ucraini, né l’Europa avrebbero mai voluto o preveduto.

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