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La lettera dell’oncologo al BMJ e le fallacie dei notutto

La lettera dell’oncologo al BMJ dimostra al momento solo il meccanismo della logica antivaccinista. Qualsiasi testimonianza va sempre presa per buono se porta acqua al loro mulino.

La lettera dell’oncologo al BMJ e le fallacie dei notutto

Va sempre inevasa e rigettata qualora gli dia torto, sovente con ricorso alla fallacia del messaggero o dell’argomento di autorità.

La lettera dell’oncologo al BMJ e le fallacie dei notutto

Ci segnalano il testo di un “famoso oncologo”, invero il dottor Daglish che in passato è stato già collegato ad un controverso articolo sulle origini non naturali del Coronavirus SARS-CoV-2 (teoria ampiamente sorpassata, ma non è questo il punto).

Il punto è che la lettera aperta, che sul BMJ al momento non compare diventando quindi una lettera aperta al BMJ e non pubblicata sul British Medical Journal (differenza non da poco) dichiara che il medico avrebbe osservato un incremento dei casi di cancro “nella sua esperienza”.

Un incremento “nella propria esperienza”, in linguaggio scientifico, è una locuzione senza significato. Sia che a dirla sia un luminare o un semplice individuo, una statistica senza campioni di riferimento e metodologie è solo una sensibile osservazione fallace.

Valida quando la “statistica” della persona a caso che “osserva gli eventi avversi dei cugini“.

Il Tweet che ci viene segnalato aggiunge statistiche sul presunto “incremento dei casi di tumore dall’esistenza del vaccino”.

Ma questa parte della notizia è una nota fake news.

Si ripete il copione identificato dai colleghi di Reuters in febbraio: anche in questo caso avevamo un medico, questa volta indiano, pronto a dichiarare di aver “ossservato un aumento dei tumori”.

Anche in questo caso abbiamo avuto una netta smentita.

Le analisi di USA Today (qui), Health Feedback (qui), FactCheck.org (qui) e Associated Press (qui) smentirono il collegamento tra COVID19 e diagnosi di cancro.

Cosa che abbiamo avuto modo di fare anche noi.

Piuttosto va rilevato come, nella tempesta della prima ondata pandemica, quella senza vaccini disponibili, molte persone hanno purtroppo dovuto declinare o rimandare gli screenining per il cancro, con danni evidenti solo nella possibilità di recuperare le ordinarie attività.

Del resto non sarebbe la prima volta che uno “Studio che smentisce il mainstream” dimostra, in assenza di impact factor, le sue debolezze. Ricordiamo come senza il controllo di Impact Factor e Peer Review, si sia arrivati a legare la pandemia ai Pokemon e dimostrare che i vaccini conferiscono superpoteri.

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