Truffe

Khaby Lame arrestato su Rainews per aver promesso ricchezza (e altre bufale sfacciate)

Ci risiamo: tornano le bufale del “segreto della ricchezza”. La storia di Khaby Lame arrestato su Rai News segue simili truffe dove il personaggio arrestato è di volta in volta un famoso come Roberto Saviano, Luciana Littizzetto o Carlo Cracco, con tanto di variante “dietologica” dove l’arrestato è Vanessa Incontrada

Khaby Lame arrestato su Rainews per aver promesso ricchezza (e altre bufale sfacciate)

La storia è sempre la stessa, in un filone di bufale troppo surreale per essere efficace, ma che trionfa basandosi sull’avidità dell’utente medio e su un vago e rabbioso sentimento “antikasta”.

Khaby Lame arrestato su Rainews per aver promesso ricchezza (e altre bufale sfacciate)

Il meccanismo è sempre lo stesso, una narrazione sempre uguale, che riassumeremo così.

Un VIP amatissimo dal pubblico, punti extra se percepito come irriverente e controcorrente si presenta in una famosa trasmissione. Per l’esultanza di un pubblico accuratamente selezionato tra “Italiani veraggente del popolo che non sbarca il lunario” il VIP estrae il cellulare e mostra una app per investimenti in cryptovalute all’attonito conduttore, sfidandolo a investire una modica somma in Euro. Il conduttore diventa miliardario in pochi secondi e prega l’uditorio e gli spettatori a casa di fare lo stesso per “fregare il sistema”.

All’improvviso uno stuolo di militi pakati da Bankitalia irrompe in studio arrestando il VIP e imprigionandolo, ordinando che la trasmissione sia interrotta, tutte le copie distrutte perché “Non cielodikeno” e chiunque abbia scoperto il segreto per generare ricchezza dal nulla gettato ai ceppi assieme a Cracco, Saviano e la Littizzetto.

In tutte le narrazioni però un manipolo di eroi riesce a procurarsi screenshot della trasmissione (o meglio di trasmissioni a caso col logo malamente appiccicato, ma se avete creduto alla storia precedente potete credere a qualsiasi cosa) e pubblicarli su Facebook sotto forma di post sponsorizzato di pagine del tutto inattinenti con tanto di commenti di persone inventate dai nomi tipicamente non italiani che giurano di aver scoperto il segreto della ricchezza e di essere pronti a partire all’arrembaggio di Bankitalia cliccando su ogni link proposto.

Anche in questo caso abbiamo una pagina bizzarramente inattinente: la “sponsorizzazione” proviene da una pagina Facebook dal nome “Darchula Tinkar“, ribattezzata “Per i residenti locali”, passata dal pubblicare contenuti sulle strade Nepalesi a contenuti virali in Italiano: ovviamente si tratta di pagine bot.

Una interessante variante è la bufala della Incontrada, dove i cattivoni sono “l’associazione dei dietologi” che querela la showgirl per impedirle di rivelare alle donne come dimagrire senza pagare loro, finché la stessa non vendica le donne di tutto il mondo costringendo “i medici” a risarcimenti milionari.

Ognuno di questi link nella migliore delle ipotesi vi porterà ad app a pagamento, nella peggiore a condividere i vostri dati bancari con sconosciuti, in ogni caso ha l’attendibilità del Whatsapp del “capo della mafia” che cortesemente vi chiede di fargli un versamento in Bitcoin oppure dovrà ammazzarvi tutti i familiari.

Ovviamente, se ci siete cascati avete una sola soluzione: bloccare eventuali carte di credito fornite, contattare la vostra banca e la Polizia Postale.

 

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