Seriamente: ancora ci chiedete di Bugliano? Se a Bugliano ci sono “classi separate per figli di genitori negazionisti” è perché Bugliano non esiste.
Avreste dovuto capirlo, dai. Bugliano, come vi abbiamo detto più volte, nasce come una specie di “Mondo Piccolo 2.0”. Una versione online, più “sempliciotta”, della Brescello Guareschiana.
Sostanzialmente una specie di specchio deformante dei (molti) vizi e delle (poche) virtù dell’Italiano medio, un ecosistema in cui ogni fenomeno politico o fatto di cronaca ha una sua controparte. Un comune immaginario retto da un sindaco di sinistra, Fabio Buggiani quando la maggioranza è a sinistra, oppure dal suo oppositore politico Matteo Doroteo quando tocca all’attuale opposizione.
Un allucinato e bizzarro mondo popolato da dirigenti scolastiche pasionarie, bizzarre teorie che richiamano le follie novaxx e ogni altro fenomeno della cronaca.
E in un periodo in cui il complottismo strizza l’occhio ai “genitori informati”, agli antivaccinisti ed ai negazionisti del COVID19, ecco che anche Bugliano entra nella tenzone.
Con la dirigente scolastica Rosa Liffoni, dalla scuola elementare Bava Beccaris, che offre ai bambini la scelta tra classi ordinarie con vaccinazione e installazione del chip sottopelle o improbabili “classi per negazionisti” sigillate e sanificate ogni mezz’ora con bagni di disinfettate per arredi e studenti.
Naturalmente, si tratta di una beffa. Del resto, cosa vi immaginavate dalla “Scuola Elementare Bava Beccaris”, che esista davvero?
E quale parte di “Bugliano, il Comune dove Natura e Politica si incontrano – e non finisce mai bene” non vi era chiara?
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