Scuola elementare Bava Beccaris di Bugliano: “Non voglio a mio figlio sia fatto Elettrosciok come i bimbi di Bibbiano!”

di Shadow Ranger |

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Scuola elementare Bava Beccaris di Bugliano: “Non voglio a mio figlio sia fatto Elettrosciok come i bimbi di Bibbiano!” Bufale.net

La Scuola elementare Bava Beccaris di Bugliano fa parte della ricca e nutrita famiglia delle battute sulle città inventate.

Eredi delle Città Invisibili di Italo Calvino, tali immaginarie città esistono nella Blogosfera per descrivere ogni tipo di burla e beffarsi dei tormentoni e dei terrori e parossimi del popolo della Rete.

Ricorderete tutti il quartiere di Sucate, insulto di natura sessuale ma anche immaginario municipio di Milano pronto a chiedere a gran voce al mondo della Politica di pronunciarsi su una altrettanto immaginaria moschea insistente sul proprio suolo alla via Giandomenico Puppa.

Oppure la città di Vergate sul Membro, nota al mondo per ospitare il famoso giudice Bilden Berg e la sua bizzarra crociata contro i crocefissi nelle scuole.

Tra tutte queste città ultimamente brilla la Città di Bugliano, da non confondersi con l’omonima reale frazione del comune Lucchese di Barga a rischio d’assalto da chi in queste ore da chi non ha compreso lo scherzo.

La beffa di Bugliano, immaginario comune nel Pisano è esplosa nel marzo del corrente anno, e non si è mai fermata.

La Bugliano Pisana immaginaria è un bizzarro laboratorio di tutti gli stereotipi attribuiti al piccolo borgo: una ridente comunità di sciocchi campanilisti al limite dell’invasato, sempre in guerra e rivalità col vicino comune di Ponsacco, tetragoni alla civiltà moderna e pronti a scimmiottare i vizi più grandi e le virtù più parve del Bel Paese rendendo i primi ancora più grandi e grotteschi ed i secondi ancor più miserabili e risibili.

Abbiamo già incontrato la scuola elementare Bava Beccaris (bizzarro nome per una scuola primaria…), contenta di essere entrata nel mondo dell’informatica grazie alla donazione del Movimento Cinque Stelle locale di un modernissimo computer Pentium con modem a 56kb.

E sempre da Bugliano abbiamo incontrato il bizzarro e sgrammaticato invito, in tempi di elevata popolarità per l’ex Ministro degli Interni Matteo Salvini, a cliccare, condividere e mettere likes ai messaggi Facebook dello stesso, per poi passare all’incasso ottenendo gratitudine e vantaggi per il piccolo comune.

La bizzarra narrazione di questo comune dai pochi pregi e dall’immane numero di difetti di unisce ad una delle vicende più sfruttate della storia di sempre: la storia di Bibbiano.

E lo fa intervendo a gamba tesa, con un tweet crossover tra l’improbabile consiglio comunale di Bugliano e l’ancor meno probabile Consiglio Comunale dello stesso, dove bizzarre figure al limite dell’analfabetismo si aggirano

L’immaginario Matteo Doroteo, consigliere di opposizione della Lega nei precedenti capitoli della Saga alfiere della maggioranza (essendo, come abbiamo detto, Bugliano concepita come un Black Mirror della politica Italiana, ma al sapor di mozzarella di bufala…) in un rigurgito di orgoglio presenta, per l’ilarità del pubblico di Twitter, un’improbabile e sgrammaticata giustificazione all’assenza del suo figliolo Benito confidando alla dirigente scolastica Rosa Liffoni il terrore che allo stesso sia fatto l’elettrosciock (che nel tweet diventa elettroschock) “come ai bimbi di Bibbiano”.

Il tutto incardinato in un gioco di ruolo Post-Moderno dove l’intervenuto vigile municipale Vittorino

dichiara di avere un gran mal di testa causato da rivelazioni sulla cittadinanza del piccolo Benito e l’amministrazione comunale dirime dubbi sulla paternità dello stesso

Ricordando ulteriori motivi di attrito tra la Liffoni ed il Doroteo: quando infatti Matteo Doroteo era alla maggioranza e Rosa Liffoni era all’opposizione e dirgente dei “Campi solari Lubjanka”, nella narrazione buglianea la stessa era solita insegnare personalmente ai piccoli scolari a nuotare gettandoli in acque profonde per stimolare il loro senso di sopravvivenza

Il tutto naturalmente condito da Tweet divertiti di chi ha riso della burla, e Tweet indinniati (e non indignati) di chi invece ci è caduto con tutte le scarpe.

Insomma, siete di fronte ad una bufala, una burla creata per satirizzare un clima intossicato e finita a farne parte.

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