Bufala

“Ban per chi scrive GUERRA RUSSIA UCRAINA”, la fake news ispirata alla censura del Cremlino

“Ban per chi scrive GUERRA RUSSIA UCRAINA”: questa è l’ultima grottesca fake news che ci ricorda come i metodi della disinformazione filo-russa tendano a somigliare in modo inquietante ai cavalli di battaglia della simile disinformazione novax e complottista.

Abbiamo già avuto modo di esaminare, e recentemente un intero insieme di bufale sulla guerra, dai “carri armati finti” fino ai “morti inventati” speculari rispetto a quelle create dai novax a loro tempo.

Adesso si cerca di importare le leggi restrittive e censorie di Mosca in Italia spacciandole per “algoritmo di Facebook”

“Ban per chi scrive GUERRA RUSSIA UCRAINA”, la fake news ispirata alla censura del Cremlino

Sulla falsa riga del ricco filone delle bufale sull'”algoritmo di Facebook” e sul messaggio per negare il consenso allo Stato di Emergenza.

Cementando un modus operandi unico che racchiude novax, QAnon, Popolo Unico, Pro-Putin e ogni altra branca del complottistimo.

Ovviamente stiamo parlando di una fake news. Bufale.net e le principali testate di informazione parlano della “Guerra Russia-Ucraina” da quando esiste, e nessuno, sottolineo, nessuno ha bandito il gruppo.

Cosa che invece accade nella Russia di Putin, dove si può essere arrestati e sottoposti a severe sanzioni che sfociano nella censura se rifiuti di chiamare una vera e propria guerra di invasione in modo diverso da “Operazione Militare Speciale”.

Sanzioni tali da aver letteralmente ridotto al silenzio i media stranieri in Russia, non più in grado di garantire informazione e sicurezza, e spazzato via l’espressione pubblica del dissenso se non nelle forme clandestine rese possibili da operazioni come quella di Anonymous, figura ricorrente in questo conflitto.

L’obiettivo di questa fake news è palese: ottenere dal pubblico italiano con la paura e la disinformazione quello che il Cremlino ha ottenuto con leggi censorie e la minaccia di multe, arresti a due cifre e sequestri.

Indubbiamente, non una prova di democrazia.

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