Editoriale

Volo Milano-Ibiza: passeggera senza mascherina insulta e aggredisce passeggeri

La storia del volo Milano-Ibiza, insieme ad altre storie che abbiamo visto su questi schermi dimostra una cosa tra le tante. Che non è possibile un dialogo coi fautori delle teorie alternative sul COVID.

Anzi, lo scopo del negazionista COVID è avvelenare la discussione fomentando crescenti fenomeni di instabilità e aggressività falsamente attribuiti ad una perversione del concetto stesso di “democrazia e libertà di parola”.

Ora, non stiamo dicendo che tutti coloro che assurgono alla cronaca per tali fatti sono parte attiva di questo disegno, ma parte passiva sì.

Gente che cerca di dare fuoco agli Hub vaccinali annunciando il suo proposito di Internet con malcelato desiderio di rivincita, ex militari che minacciano medici e si danno nella macchia nei boschi pronti al peggio, e personaggi che su un aereo strappano i capelli al prossimo e urlano e sputano senza mascherina agiscono proprio in quanto fomentati dai cattivi maestri che, quotidianamente, sui social sono liberi di diffondere teorie il cui scopo è solo incitare all’odio ed al livore.

Ma andiamo con ordine

La storia del volo Milano-Ibiza

La storia la conoscete, come riportata da ANSA.

Non abbiamo bisogno di riportare il video. Lo conoscete tutti e riportare un video con personaggi in visibile stato di alterazione no, non è giusto né logico farlo.

Nel video un personaggio, una donna, comincia ad insultare e inveire pesantemente, con insulti volutamente omofobi e denigranti (accusando una vicina di sedile di essere lesbica e uno steward di essere solo uno steward) reclamando il suo “diritto” a non indossare la mascherina, non rispettare le distanze di sicurezza e la sua “libertà di parola” nell’aggredire ed insultare.

Non paga, strappa una ciocca di capelli ad una vicina sfidandola a reagire, ottenendo le reazioni furiose del pubblico che si unisce alle invettive.

Come abbiamo detto, spesso è esattamente quello che un negazionista sanitario persegue, ovvero il “sealioning”, il cosciente provocare il prossimo in reazioni.

Ulteriore motivo per non diffondere il video. Ulteriore motivo per rispondere a simili atti con le dovute sanzioni in separata sede (tirare ciocche di capelli e insultare qualcuno, ci risulta, non consta di libertà di parola ma di atti perseguibili) e, qualora incappiate in casi simili nel mondo virtuale e reale, bannare, bloccare e isolare.

Non può esserci dialogo dove il desiderio di dialogo è solo desiderio di prevaricazione e vittimismo.

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