Allarmismo

Trapelano nuove app Android da rimuovere a fine settembre, ma stop agli allarmismi

Sta girando da alcuni giorni uno studio apparentemente molto preoccupante per gli utenti che sono soliti scaricare un discreto quantitativo di app Android, il più delle volte senza riflettere troppo sul contenuto per il quale avviamo il download. Certo, le analisi recenti ci dicono che in effetti sia necessario prestare attenzione a minacce che potrebbero mettere in discussione la nostra sicurezza digitale, ma è altrettanto vero che determinati titoli in circolazione dipongono una situazione più negativa di quanto sia realmente.

Segnalate nuove app Android da cancellare a fine settembre, ma gli allarmismi vanno frenati

Per intenderci, i problemi segnalati di recente dagli esperti di settore non sono paragonabili a quelli che abbiamo trattato la scorsa primavera sul nostro sito. Perché nel nostro titolo parliamo di nuove app Android da rimuovere a fine settembre e, allo stesso tempo, di allarmismi che vanno frenati per evitare eccessiva preoccupazione tra coloro che hanno meno dimestichezza con tematiche simili? Le risposte ci arrivano approfondendo l’argomento e risalendo alla sua origine.

Vedere per credere quanto riportato in settimana da Security Week, secondo cui ci sono sì un paio di applicazioni presenti nel Play Store ufficiale di Google colpite dal trojan Necro, ma che la sua diffusione si debba soprattutto ad app moddate.

In particolare, nel primo caso occorre menzionare app Android come Wuta Camera, che vanta circa 10 milioni di download, oltre a Max Browser, fermo ad 1 milione di download. Se le avete scaricate mesi o anni fa, non avete nulla da temere, anche se è consigliata rimozione e ripristino dello smartphone. Nel secondo caso, invece, si citano le versioni moddate di Spotify, WhatsApp, oltre a Minecraft, Stumble Guys, Car Parking Multiplayer e Melon Sandbo.

Insomma, parliamo di una nicchia di persone colpite dalle app Android infette. In generale, Necro avvia in background moduli pubblicitari, allo scopo di arricchire coloro che hanno ideato il malware in questione. I vostri dati, dunque, non dovrebbero essere a rischio.

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