A Conselice e Lavezzola le idrovore lottano con l’acqua: è la storia di una comunità che rifiuta di arrendersi di fronte alle avversità. Avevamo già visto il tentativo di riportare la vita sulle spiagge e nelle città, ma ancora si tenta di combattere, e con l’aiuto di tutti.
Nella Lavezzola evacuata 22 idrovore sono state portate in questi giorni per cercare di contrastare gli effetti dell’allagamento, in uno sforzo di solidarietà estremo che ha coinvolto privati e volontari.
A Conselice, complice il funzionamento a pieno regime dell’impianto idrovora Sabadina, ieri cominciano a vedersi i primi veri segnali di miglioramento.
Lavezzola è ancora allagata, ancora sfollata.
Ma la comunità rifiuta di arrendersi: non c’è più l’economia da salvare, ma la vita stessa dell’Emilia Romagna, con comunità che rivendicano i loro spazi vitali prima che un tragico incidente li cancelli dalle mappe per non si sa per quanto, per non perdere per sempre il bagaglio di società e cultura di quelle terre.
Non possiamo che cercare di aiutarli: ogni donazione è accetta, per i popoli della Romagna
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