Smentita la morte del foreign fighter italiano in Ucraina

Come avrebbe detto Mark Twain, la morte del foreign fighter italiano in Ucraina era una notizia di molto esagerata. Del resto, nonostante anche alcuna stampa locale abbia frettolosamente dato la notizia esisteva una sola fonte.
L’agenzia di stato russa TASS: e noi di bufale che pure non siamo “i professionsiti dell’informazione”, sappiamo benissimo che, specie in tempi di guerra ibrida, una sola fonte equivale a nessuna fonte.
La notizia della presunta morte del foreign fighter è tanto più grave se consideriamo che il suo nome non era un mistero: Yuri Previtali, bergamasco.
Sarebbbe bastato controllare in Italia, ma è stato più comodo dare retta ad una singola fonte.
Smentita la morte del foreign fighter italiano in Ucraina
La fonte è ovviamente l’agenzia di stato Russa, la TASS, che avrebbe ricevuto a sua volta l’imbeccata di Vladimir Rogov, presidente della commissione russa per le questioni di sovranita’ e copresidente del consiglio di coordinamento per l’integrazione delle nuove regioni.
Insomma, un chiarissimo caso di “cliente che chiede all’oste se il vino è buono”, oppure di cliente del McDonalds che chiede al cameriere cosa ne pensa del Burger King: è ovvio che la fonte di partenza nasce da un bias fortemente incontrollato sia verso l’Ucraina che verso l’Italia, recentemente sotto il mirino degli strali del governo Russo.
Sarebbe bastato quindi tenerne di conto e verificare, cosa fatta da Claudio Locatelli, giornalista, che personalmente ha conferito col presunto defunto e confermata da fonti diplomatiche.
Vi risparmiamo una traduzione completa dell’articolo di TASS da cui è nato tutto, che sostanzialmente festeggia la morte di un “Nazista italiano” che, di fatto, non è né morto né nazista.
Invitiamo chi è caduto nella fake news a fare pubblica ammenda per il futuro.
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