Sì, Milei ha ripristinato l’uso di imbecille e ritardato nel linguaggio medico ufficiale (ma per breve tempo)

di Shadow Ranger |

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Sì, Milei ha ripristinato l’uso di imbecille e ritardato nel linguaggio medico ufficiale (ma per breve tempo) Bufale.net

Sì, Milei ha ripristinato l’uso di imbecille e ritardato nel linguaggio medico ufficiale, ma per breve tempo. Un lasso di tempo breve ma intenso, durato tre settimane in cui la battaglia al linguaggio inclusivo è stata intrapresa dal vitriolico presidente Argentino, combattuta con le associazioni per i diritti dei disabili e persa portando ad una revisione del “linguaggio datato”.

Comincia infatti tutto con la Resolución 187/2025 di Agencia Nacional de Discapacidad, l’Agenzia Nazionale per le Disabilità, che a fine Gennaio 2025 aveva promesso enormi cambiamenti.

Sì, Milei ha ripristinato l’uso di imbecille e ritardato nel linguaggio medico ufficiale (ma per breve tempo)

Parallelamente alle scelte intraprese in America, dove il linguaggio inclusivo viene ormai visto come un orpello delle passate amministrazioni, il testo recupera la disciplina invalsa fino agli anni ’90 nel computo delle disabilità.

Sì, Milei ha ripristinato l'uso di imbecille e ritardato nel linguaggio medico ufficiale (ma per breve tempo)

Sì, Milei ha ripristinato l’uso di imbecille e ritardato nel linguaggio medico ufficiale (ma per breve tempo)

Come si può vedere dall’elenco, i disabili vengono divisi in “idiota”, ovvero colui che non ha completato la fase dello sviluppo del linguaggio, non sa scrivere, far di conto e controllare gli sfinteri e generalmente non è in grado di sopravvivere in modo indipedente, “imbecille” che non sa scrivere, leggere, riesce a malapena a concepire calcoli elementari e badare alle proprie esigenze elementari, nonché “mentalmente debile”, categoria divisa in “profondo”, “moderato” e “debole” in base alla capacità di leggere, scrivere, far di conto e usare il denaro.

Una terminologia che definire crudele è dir poco, contro la quale le principali associazioni di categoria si sono scagliate. Il linguaggio inclusivo non è un orpello, ma dietro ci sono stereotipi che peggiorano l’esistenza di tutti, specialmente di coloro che già hanno un’esistenza resa peggiore da disabilità e altre condizioni.

Il comunicato ANDIS

Il comunicato ANDIS

Anche per questo il 27 febbraio ANDIS ha annunciato la marcia indietro: la terminologia a loro dire “datata ma non discriminatoria” sarà comunque rifatta e rivista.

Come è giusto che sia.

 

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