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Sfogo di Federica Sciarelli contro la Lega durante “Chi l’ha visto”: chi è l’onorevole citato e perché

Si discute molto sui social a proposito dello sfogo di Federica Sciarelli, conduttrice della nota trasmissione “Chi l’ha visto“, contro un onorevole della Lega durante la puntata di ieri sera. Dopo alcune fake news che hanno investito direttamente o indirettamente il Carroccio durante la pandemia da Coronavirus, dunque, tocca analizzare più da vicino la vicenda che ha avuto un grosso eco mediatico dopo le parole della giornalista. Ad esempio, in molti credono erroneamente che l’onorevole da lei citato sia Matteo Salvini.

Il retroscena sulle parole di Federica Sciarelli contro l’onorevole della Lega

Un approfondimento molto accurato, che ovviamente abbiamo verificato, ci arriva direttamente da Next Quotidiano. Sostanzialmente, le parole di Federica Sciarelli sono abbastanza chiare nella forma, ma per alcuni meno nella sostanza. In pratica, la giornalista ha sottolineato il fatto che a detta di un onorevole della Lega dovrebbe essere rimpiazzata in quanto stanca:Lo volevo ringraziare per le sue attenzioni e rassicurare: non sono stanca, continuerò fare le mie inchieste: le procure competenti per le indagini su Alzano e Torano hanno chiesto i nostri filmati per le loro indagini“.

Federica Sciarelli, inoltre, ha invitato l’onorevole della Lega a non attaccare la redazione di “Chi l’ha visto?”, ma al più la sua figura, non ritenendosi stanca. Ma a chi si riferisce? Sostanzialmente, tutto nasce dall’attacco di alcune settimane fa, da parte del deputato del Carroccio e segretario della bicamerale, Massimiliano Capitanio, il quale aveva fatto sapere di essere intenzionato a portare avanti una querela nei confronti di “Chi l’ha visto?”.

Il motivo? Federica Sciarellin ha letto durante la trasmissione la lettera di una donna che si era scagliata contro la gestione e alcune decisioni da parte della Regione Lombardia durante l’emergenza Coronavirus. A detta del leghista, la suddetta lettera arriva da una qualunque ascoltatrice, oltre ad essere caratterizzata da falsità ed una una lunga serie di iperboli che vengono definite “inaccettabili”. Le lettera, per inciso, parlava di “genocidio sanitario” nella regione, coi tamponi assicurati a pochi cittadini eletti Grazie alla testimonianza del giornalista Roberto Gervaso, è stato ribadito che la lettera non sia inventata, in quanto scritta da sua moglie.

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