PRECISAZIONI Scuola, via il maiale dalla mensa, sì al cous-cous. Scontro sul menù in Lombardia

L’eliminazione del maiale da una mensa scolastica a favore del cous-cous, a Peschiera Borromeo, ha scosso l’opinione pubblica e scatenato alcune forze politiche. I nostri lettori ci segnalano, a tal proposito, l’articolo che Corriere della Sera ha pubblicato il 15 ottobre 2018.

Pur non essendovi lamentele da parte degli stessi alunni, alcuni esponenti politici hanno minacciato sentite battaglie per difendere l’apporto di carne suina nella dieta dei bambini, come l’assessore regionale alla sicurezza Riccardo de Corato che nel commentare sottolinea che «loro umiliano e trattano come se fossero oggetti di loro proprietà le donne» e Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, che sostiene che la Regione scenderà in campo.

Dall’8 ottobre 2018 il nuovo menu per le mense scolastiche delle scuole materne, primarie e secondarie di primo grado è entrato in vigore ed è stato pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Peschiera Borromeo. Nello specifico, ad adottare la variazione sulla mensa scolastica sono stati i plessi scolastici Montalcini e De André – lo scrive anche Il Giorno – e anche Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, che in un tweet ha condannato la scelta:

In una scuola di Peschiera Borromeo viene eliminato il maiale per fare posto al cous-cous, alimento tipico nordafricano. Ora sono i figli degli italiani a doversi adeguare alle esigenze alimentari di chi dovrebbe integrarsi? Questa è follia.

Tuttavia, come specificato sul sito del Comune, leggiamo:

Il menù elaborato dalla società Pellegrini e approvato da ATS, prevede l’utilizzo di prodotti biologici e DOP (Denominazione di Origine Protetta) quali parmigiano reggiano, olio, farro, orzo, yogurt e legumi, oltre a frutta e verdura in base alla stagionalità.

Come fa notare Selvaggia Lucarelli in un tweet di risposta, però, il cous-cous è previsto solamente una volta al mese, e il dato è facilmente riscontrabile nella tabella esplicativa presente sul sito del Comune:

Più precisamente, il cous-cous – sulle cui origini esiste un dibattito sempre vivo – è previsto solamente nel primo venerdì del mese e le continue polemiche, specie quelle a sfondo politico, hanno portato il sindaco Caterina Molinari a rispondere con un post pubblicato il 15 ottobre sulla pagina Facebook ufficiale:

DI MENSE, MAIALE E COUS COUS

Ho aspettato qualche giorno prima di commentare questa assurda e incredibile vicenda che ha colpito Peschiera in questi giorni. Assurda, perché ha scomodato ex onorevoli, assessori e consiglieri regionali che hanno fatto esercizio di dichiarazioni prive di alcun fondamento. Incredibile, perché si è usata la buona fede e le preoccupazioni dei genitori per creare un caso sociale senza precedenti.

Ritengo necessario chiarire qualche punto:
1. Il menu è stato elaborato, revisionato e validato da ATS Milano Città Metropolitana.
2. Il nostro fornitore ha un’esperienza di svariati anni nella ristorazione scolastica, ha elaborato percorsi di alimentazione per bambini e ragazzi di altissima qualità e che hanno ricevuto, non più di 6 mesi fa, il plauso dell’Assessore Regionale Giulio Gallera.
3. Il menu proposto nelle nostre scuole prevede una porzione di proteine al giorno, nell’arco della settimana prevede una porzione di carne e sono stati privilegiati pollo e vitello. Lo stesso menu prevede una porzione di carboidrati al giorno, e in un solo caso su venti viene proposto cous cous, che per altro, al contrario di quanto afferma Meloni, è un piatto tipico della nostra tradizione nazionale (chissà che ne pensano gli amici di San Vito Lo Capo).

Chiunque abbia avuto a che fare per curiosità o necessità con un nutrizionista sa che il menu proposto è equilibrato e adatto anche a dei bambini, e certamente sa che non strizza l’occhio all’Islam, come invece strumentalmente è stato dichiarato da qualche politico a corto di contenuti.

Nelle nostre scuole non si mangia né italiano, né etnico, né vegano. Nelle nostre scuole si mangia sano ed equilibrato, si insegna ai bambini anche attraverso l’alimentazione ad essere uomini e donne preparati ad affrontare il mondo.

Soprattutto, nella nostra città non si fa politica sulla pelle dei nostri bambini e sulle preoccupazioni dei loro genitori.
Preoccupazioni lecite e legittime, che troveranno ascolto nelle sedi opportune. Come nelle sedi opportune ci occuperemo di segnalare chi, senza alcun riguardo per il diritto dei bambini a non essere coinvolti in ridicole bagarre politiche, pensa di poter diffamare il nome della nostra città senza conseguenze.

In sostanza, la scelta nella somministrazione del cibo nelle scuole non nasce come accoglienza delle richieste delle famiglie islamiche, bensì da una ragione che interessa esclusivamente la salute alimentare degli alunni di cui il Comune vuole farsi carico attraverso l’Agenzia della Tutela della Salute. I ragazzi, in sostanza, ricevono – secondo la risposta del sindaco – un’alimentazione sana ed equilibrata, senza alcun riferimento religioso né all’Islam né a religione altra. Il cous-cous, inoltre, viene somministrato una sola volta al mese.

Parliamo di precisazioni, quindi, perché pur essendo vere l’eliminazione della carne di maiale e la somministrazione del cous-cous (nella misura di un pasto al mese), sono tuttavia presenti altri tipi di carne e la scelta del menu nasce da un’ottica di alimentazione sana, senza alcun riferimento all’Islam.

 

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