Perché abbiamo tecniche mediche, stampanti a colori e macchine fotografiche grazie alla birra

di Shadow Ranger |

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Perché abbiamo tecniche mediche, stampanti a colori e macchine fotografiche grazie alla birra Bufale.net

Abbiamo tecniche mediche, stampanti a colori e macchine fotografiche grazie alla birra: un esordio per questo testo un po’ sensazionalistico, ma vedremo reale. Abbiamo già visto in passato come molti dei progressi dell’umanità appena entrata nella Storia dalla Preistoria nascono dal desiderio di una spumosa birra.

I geometri babilonesi fecero enormi progressi, arrivando alla costruzione di appositi strumenti, per misurare i campi da dedicare ai cereali per coltivare la spumosa bionda. Altresì i loro concittadini fecereo in modo di far evolvere la scrittura in scrittura legale e commerciale per comprare e vendere il necessario per produrre la birra, nonché la birra stessa, arrivando a dedicare la bevanda a Ninkasi, dea dell’Agricoltura.

Ma l’amore per la birra ha continuato a ispirare scoperte anche in futuro.

Perché abbiamo tecniche mediche, stampanti a colori e macchine fotografiche grazie alla birra

Il birraio Joseph Williams Lovibond ebbe una vita veramente avventurosa: fu orfano, cercatore d’oro, marinaio e infine birraio. In quanto birraio Lovibond notò una grande verità del settore: birra di qualità e gusto simile ha colori simili.

Perché abbiamo tecniche mediche, stampanti a colori e macchine fotografiche grazie alla birra

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Lovibond cercò quindi di ottenere grandi quantità di birra che avessero tutte lo stesso colore di campione in campione, ma misurare il colore della birra a occhio era difficile anche per un mastro birraio come lui.

Osservando la rifrazione ottica delle vetrate di una chiesa, Lovibond decise che avrebbe creato un macchinario con uno spazio per inserire vetrini gialli, rossi e blu in modo da creare un particolare colore che avrebbe poi usato come paragone per tutto il resto della sua birra: aveva creato il primo tintometro della storia.

Grazie al tintometro era possibile avere una misura precisa e non “a occhio” dei colori, aprendo quindi la via al processo di stampa ed al processo fotografico, nonché alla creazione di pigmenti e vernici.

Ma anche a nuove frontiere di chimica e medicina: i colorimetri consentirono di valutare la presenza di determinate sostanze partendo proprio dal loro colore.

Ad esempio grazie a colorimetri e tintometri possiamo misurare l’emoglobina del sangue, ma allo stesso modo mescolare vernici, tarare monitor e display, ottenere stampanti a colori affidabili, valutare gemme preziose e ogni settore in cui l’occhio umano semplicemente non basta.

Tutt’ora la ditta Lovibond esiste e resiste, non più come produttrice di ottima birra, ma strumenti ottici di alta precisione.

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