Precisazioni

Oms rassicura: “Sindrome Kawasaki bimbi molto rara” – Mai darsi fretta sul Coronavirus

Esiste un vecchio adagio che andrebbe sempre seguito nel giornalismo. Se una notizia è troppo virale, troppo emotiva, troppo cliccabile, non darla.

Non è censura, avrai tempo per parlarne, quando ogni dato sarà sviscerato.

Quando sei davanti a #Kawasaki come trending topic assieme a #Coronavirus su Twitter, capisci che devi lasciare che altri parlino della Sindrome di Kawasaki.

Devi fare un esperimento zen di cancellazione di ogni articolo più o meno urlato, più o meno allarmistico, di testi che sembrano collegare il mostro del momento, il #coronavirus, con la minaccia ai nostri bambini. Perché il Coronavirus fa paura, i bambini sono il nostro futuro, e vorremmo difenderli in ogni modo.

Ma cliccando e condividendo per paura e per quell’amore che viene capitalizzato dai cacciatori di like per trasformarlo in terrore, non li aiutiamo.

Se leggete

Oms rassicura: “Sindrome Kawasaki bimbi molto rara”

Dovete  fidarvi della scienza. Ma non quella che si fa su Twitter, non quella associata al gran like, non l’hashtag twittabilissimo.

“Sappiamo del piccolo numero di bambini che hanno subito una risposta infiammatoria simile alla sindrome di Kawasaki: è successo in uno o due paesi ed è una condizione molto rara. Ma stiamo esaminando la situazione insieme al nostro network di clinici”. Ad affermarlo Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il coronavirus dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in conferenza stampa a Ginevra.

“Abbiamo esperti da tutto il mondo – ha precisato – che si riuniscono una volta a settimana e che stanno cercando di capire meglio come questa infezione colpisce il corpo. Sappiamo di questi casi, e stiamo cercando di continuare a raccogliere dati. Le recenti descrizioni di sindrome infiammatoria simile alla malattia di Kawasaki sembrano essere molto rare, ma il network sta studiando i dati per capire meglio cosa sta succedendo e come affrontarlo“. “A questo proposito vorrei aggiungere delle parole per tranquillizzare i genitori – ha proseguito Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Oms – ricordando che la maggioranza dei bambini colpiti da Covid-19 ha sintomi lievi e guarisce”.

“Sappiamo che la grande maggioranza dei bambini ha sintomi lievi e guarisce e che i piccoli sono in generale meno colpiti. Quello che iniziamo a notare da studi molto ben eseguiti all’interno di nuclei familiari è che la trasmissione avviene dagli adulti ai bambini e che questo avviene in maniera molto meno estesa da bambini ad adulti”, ha aggiunto Van Kerkhove, tornando al coronavirus.

Ci riferisce l’esperta in merito ai casi che abbiamo esaminato di Sindrome di Kawasaki, per i più disattenti una vasculite, una infiammazione dei vasi sanguigni, sovente collegata ad una risposta immunitaria eccessiva.

Vasculite peraltro raramente letale con tempestivo trattamento, e letale nell’1% ove manchino del tutto le cure, per ulteriore fattore di rassicurazione.

Si conferma sostanzialmente quello che sappiamo

“Non c’è motivo di pensare che i bambini siano meno suscettibili all’infezione, se sono esposti al virus – ha proseguito l’esperta – ma abbiamo bisogno di altri studi, consistenti, che seguano le persone per molto tempo, per chiarire meglio il ruolo dei bambini nell’epidemiologia”.

Ovvero COVID19 può colpire anche i bambini, sia pur fortunatamente senza le complicazioni degli adulti e in quantità minori, COVID19 è noto per suscitare in taluni casi una forte risposta immunitaria tale da richiedere l’uso di specifici farmaci host directed nelle rianimazioni (farmaci cioè che non curano il coronavirus, ma aiutano il corpo umano a combattere, in questo caso modulando la risposta immunitaria).

Più qualcosa che nessuno vi ha detto: parliamo di casi rari di una malattia raramente mortale.

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