Bufala

Non è vero che questa donna ucraina si è spacciata per una civile ferita (e non è la stessa donna)

Ci segnalano i nostri contatti un video contenente una “donna ucraina che si è spacciata per una civile ferita”.

Ovviamente, il trucco è lo stesso che abbiamo visto in molteplici altre occasioni, come nella saga della donna ucraina incinta e nelle infinite fake news sulla Merkel nel passato.

In tutti e tre i casi ci sono due foto: una ritrae il soggetto oggetto nella fake news, una un soggetto a caso che ci somiglia molto.

Non è vero che questa donna ucraina si è spacciata per una civile ferita (e non è la stessa donna)

E la somiglianza è, in entrambi i casi assai risibile.

Si prende la foto di una donna di età simile, fattezze simili, colore dei capelli passabilmente simile e si applica una forma di bias di conferma per illudere il pubblico a casa che sia la stessa persona.

Dove per bias di conferma evidenziamo il fatto che queste bufale sono rivolte a persone che vogliono credere nella bufala. Cercano solo qualcosa che confermi un suo pregiudizio.

Arrivano dinanzi alla foto convinti che ci sia dentro un inganno, e pronti ad accettare senza fiatare qualsiasi cosa possa confermarlo.

Non è vero che questa donna ucraina si è spacciata per una civile ferita (e non è la stessa donna)

Succede, che come ci ha confermato Facta, la donna ferita nei bombardamenti esiste. Ha un nome e cognome. Si chiama Olena Kurilo. È una vittima degli attacchi aerei russi nella città di Chuguev (Ucraina) di giovedì 24 febbraio 2022, ritratta dal  fotoreporter dell’Agenzia Anadolu Wolfgang Schwan.

Dato verificabile qui, qui e qui.

Contrariamente a quanto detto dalla fake news, la donna non ha mai finto o dissimulato la sua identità, e ha prodotto pubblicamente ogni documentazione relativa alla stessa.

Come abbiamo detto prima, Olena Kurilo, insegnante Ucraina, 52 anni. Sull’account Instagram della figlia sono disponibili foto della signora Kurilo prima e dopo l’attacco unitamente al suo passaporto.

Olena Kurilo si è attirata l’odio della propaganda Pro-Cremlino per aver chiesto una no-fly zone, usando la popolarità dovuta agli iconici scatti dell’Agenzia Anadolu per porre sotto i riflettori le numerose atrocità compiute ai danni del popolo Ucraino durante il conflitto.

Per questo, quando il 18 Marzo è partita per la Polonia per ottenere cure (ormai impossibili in una Ucraina devstata), lasciando indietro il marito soldato di 54 anni (in Ucraina gli uomini abili al servizio militare al momento non possono lasciare le zone di guerra, essendo coscritti e inquadrati nell’esercito), la stessa è diventata oggetto di fake news.

Fake news ottenute nella migliore delle ipotesi usando proprio le foto “del prima”, nella peggiore, come quella esaminata, con le foto di una donna completamente diversa che ha una struttura somatica passabilmente somigliante a quella di Olena Kurilo ferita ma un incarnato del tutto diverso da quello di Olena Kurilo “sana”.

La rabbia verso la Kurilo ha portato alla generazione di fake news ancora più grottesche: in una delle censite dai colleghi, casa sua è “sponteaneamente esplosa” a causa di una fuga di gas, cosa che echeggia le giustificazioni grottesche viste in tempi di guerra per avvelenamenti e omicidi.

Nella seconda è una “attrice”, anche così ottenuta con foto di donne passabilmente simili inventando un “indotto della bufala anti-russo”.

Cosa ironica quando sappiamo invece per certo dell’esistenza di un indotto di bufale pro-Cremlino, che si regge su persone inventate con volti ricostruiti al computer, spacciati per “fact checker” di guerra e usati come portavoce per per fake news spesso denunciate anche da funzionari locali.

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