No, questo non è un post in cui Ursula Von Der Leyen sostiene che la libera circolazione delle opinioni è un virus, e la censura è il vaccino

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
No, questo non è un post in cui Ursula Von Der Leyen sostiene che la libera circolazione delle opinioni è un virus, e la censura è il vaccino Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti un post X  “in cui Ursula Von Der Leyen sostiene che la libera circolazione delle opinioni è un virus, e la censura è il vaccino”, ovviamente prodotto da una “spunta blu”, particolare categoria di utenti che abbiamo visto sovente essere usati come vettori delle fake news.

Anche in questo caso si tratta, ovviamente, di una bufala.

No, questo non è un post in cui Ursula Von Der Leyen sostiene che la libera circolazione delle opinioni è un virus, e la censura è il vaccino

Nello spezzone tratto da un video del 14 maggio 2024  registrato al Congresso sulla democrazia di Copenaghen, come è evidente dal testo integrale, reperibile qui per i curiosi, la Von Der Leyen sta parlando del fenomeno delle fake news, e come esse spesso vengano usate come cavallo di Troia da potenze e interessi stranieri.

No, questo non è un post in cui Ursula Von Der Leyen sostiene che la libera circolazione delle opinioni è un virus, e la censura è il vaccino

No, questo non è un post in cui Ursula Von Der Leyen sostiene che la libera circolazione delle opinioni è un virus, e la censura è il vaccino

Cosa questa di cui avevamo già parlato in tempi non sospetti, relativamente alle operazioni Doppelganger e Overload, tutt’ora in corso e che quotidianamente ci invadono la casella di posta per le segnalazioni di post assai sgrammaticati contenenti articoli di “testate copia” di importanti testate occidentali con contenuti falsi e volutamente provocatori.

Ovviamente, e siamo stati i primi a dirlo, la soluzione non è arrivare lì e dire cosa è giusto o sbagliato ma fornire a tutti gli strumenti per riconoscere le bufale.

Uno dei motivi per cui evitiamo di dare seguito a tutte le “segnalazioni doppelganger” per educare invece il pubblico.

Non è un caso infatti che le bufale si muovano sulle ali delle “spunte blu”: il segnalino conferisce infatti una presunta “patente di autenticità” e consente di avere una divulgazione più rapida delle notizie in social basati sulla quantità anziché la qualità.

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