No, questo non è un bar in Giappone dove le cameriere sono costrette a vestirsi da robot

Ci segnalano i nostri contatti un post X che dovrebbe raffigurare un bar in Giappone dove le cameriere sono costrette a vestirsi da robot. Il post, in questo evidenziando una somiglianza con la narrativa dei siti Doppelganger, dichiara che questo è la prova del “delirio generalizzato dell’Occidente”, perpetrando quindi la narrativa di un Occidente corrotto e decadente contrapposto ai BRICS e altri soggetti latori di nuovi valori e ammirazione.
Si tratta ovviamenente di una narrazione del tutto sviata.
No, questo non è un bar in Giappone dove le cameriere sono costrette a vestirsi da robot
In primo luogo si tratta di un ristorante in Cina, tecnicamente quindi non parte del “blocco Occidentale” e non in Giappone. In secondo luogo, non ci sono “cameriere costrette a vestirsi da robot”, ma la proprietaria è una ballerina professionista, nota col nome di “Qin”, che si è inventata il gimmick di esibirsi in prove di ballo (tra cui “il robot”) nel suo locale invadendo i social locali di spezzoni virali.

No, questo non è un bar in Giappone dove le cameriere sono costrette a vestirsi da robot
Lo scopo è ovviamente promozionale, e oltre al “ballo del robot” (nato in realtà negli anni ’20 come pantomima ispirata ai manichini) Qin ha dimostrato la sua abilità in diversi tipi di danza, dalla tradizionale alle danze più moderne.
Non si tratta quindi di un bar in Giappone dove le cameriere sono costrette a vestirsi da robot per un bizzarro fetish, ma del ristorante hotpot cinese gestito da una ballerina professionista che si diletta nel diffondere sui social scene nelle quali unisce al servizio ai tavoli le sue tecniche di balletto
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