No, questa foto del topo mummificato dalle api non è reale (anzi, è un “furto AI” di una foto vera)
Ci segnalano i nostri contatti una foto del topo mummificato dalle api, con un raccontino secondo cui le api avrebbero sconfitto l’animale molto più grosso di loro per renderlo parte di un loro alveare.

No, questa foto del topo mummificato dalle api non è reale (anzi, è un “furto AI” di una foto vera)
Non solo l’immagine è un chiaro esempio di AI Slop, contenuto a basso costo creato con AI, ma come evidenziato dai colleghi di “Scienze Naturali” e dal nostro pregiato collaboratore Fabio De Bunker è un vero e proprio scippo AI.
La ricostruzione reimmaginata di una foto dell’apicoltore Ryan Giesecke, ricostruita e ridisegnata da ChatGPT per sembrare più affascinante al pubblico e probabilmente per evitare l’uso delle foto del legittimo proprietario.
No, questa foto del topo mummificato dalle api non è reale (anzi, è un “furto AI” di una foto vera)
La foto originale è molto più “creepy” e inquietante, come molte cose che succedono in natura, e raffigura un caso di “propolizzazione”, il fenomeno per cui se un animale muore nelle prossimità di un alveare, esso viene ricoperto dalla propoli, sostanza resinosa prodotta dalle api il cui scopo è isolare la carcassa dallo stesso e limitare gli effetti della putrefazione.

Resoconto di SightEngine
La descrizione della propolizzazione e di come carcasse animali possano finire inglobate in un alveare (vedi episodio biblico di Sansone che trova un alveare in una carcassa animale nel libro dei Giudici, traendone occasione per un astuto indovinello) è quindi corretta nei testi che avete letto.

La foto reale
La foto è uno slop, uno scippo ai danni dell’autore originale, ricreata per renderla “glamour”, fighetta e sanificata e impossessarsi della sua spiegazione.
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