Bufala

No, non è stato il rettore di Harvard a correggere la lettera di Trump (ma ora sappiamo chi è)

Ricorderete come negli scorsi giorni abbiamo confermato l’esistenza di una risposta della lettera del Ministero per l’Educazione USA, retto da Linda McMahon, moglie del magnate del Wrestling Vince.

E ci eravamo lasciati con questa nota:

Al momento, nonostante i social attribuiscano la paternità al rettore Gerber, non è chiaro chi sia l’autore, ma la lettera è arrivata a destinazione.

Equiparando la zingarata alla famosa scena di “Don Camillo” in cui è l’omonimo prete a prendersi beffe dell’ignorante sindaco Peppone.

No, non è stato il rettore di Harvard a correggere la lettera di Trump (ma ora sappiamo chi è)

Abbiamo ora il nome: Daniel Luo, laureando al MIT in Economia e vincitore di borse di studio.

No, non è stato il rettore di Harvard a correggere la lettera di Trump (ma ora sappiamo chi è)

Dato il destinatario della nota, era sin troppo facile ipotizzare che fosse opera del rettore Gerber e fermare le ricerche: e così è stato sui social, ed anche stampa e blogosfera hanno deciso di fermare le ricerche, attribuire tutto al rettore e darsi il cinque.

La confessione di Luo

Cosa che ha spinto il vero autore a farsi avanti con ironico orgoglio: la sua rivendicazione ha il sapore di sfida:

to all the republicans mad about this tweet i would be SO OWNED if you went through my preprints and pointed out all the typos and awkward constructions i would NEVER recover PLEASE don’t red-pen my proof appendices

Ovvero:

Per tutti i repubblicani impazziti per questo Tweet (NdT: Luo usa la dizione precedente l’era Musk, quindi “tweet” e non X): sarebbe COSI’ UMILIANTE se cercaste tutte le mie pubblicazioni per evidenzare errori di battitura e sintassi, non mi riprenderei MAI, VI PREGO non correggetemi le pubblicazioni con la penna

Ovviamente, lo scopo è deridere i suoi interlocutori, aggiungendo beffa alla beffa. Molti dei suoi detrattori infatti si sono spinti a “correggere la correzione”, ma subappaltando il lavoro a Grok, il sistema di AI fornito agli utenti X, suscitando quindi la vena ironica di Luo.

Non si tratta quindi di una correzione “ufficiale” di Harvard, ma della creazione di uno studente di economia che peraltro ha ammesso di aver inserito “citazioni che saranno apprezzate dagli esperti di economia”

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