No, non bisogna esporsi senza protezioni al Sole di mezzogiorno per curare il cancro, anzi
Ci segnalano i nostri contatti una pericolosissima fake news per cui in realtà bisogna esporsi senza protezioni al Sole di mezzogiorno per curare il cancro. Secondo il testo, presentato asseritamente da un naturopata olistico, tutto quello che sappiamo sulla prevenzione del melanoma è sbagliato e la “medicina ufficiale mente”.

No, non bisogna esporsi senza protezioni al Sole di mezzogiorno per curare il cancro, anzi
Le prove a pensarci sono abbastanza risibili: il cancro alla pelle si manifesta anche su arti e corpo, la gente indossa solitamente vestiti quindi il Sole è innocente, “Big Pharma” vende creme solari e occhiali da sole per arricchirsi e ingannarci e bisogna esporsi alla luce solare anche e soprattutto nelle c.d. “fasce di rischio e senza alcuna protezione.
Cosa questa molto, molto pericolosa.
No, non bisogna esporsi senza protezioni al Sole di mezzogiorno per curare il cancro, anzi
Il personaggio a cui viene attribuita questa assurda teoria è stato infatti descrito nel 2014 dal Ministero della Sanità Israeliano, paese dove dichiara di esercitare la professione medica come
“privo di licenze per praticare la medicina in Israele, e che cura i suoi pazienti in una sua clinica con preparati passibili di cagionare danni alla salute e non approvati per l’uso”
con un certificato “rilasciato in Russia” come credenziale principale.
Ciò posto, la teoria attribuitagli si scontra contro ogni evidenza scientifica: ovviamente il melanoma può colpire ogni regione della pelle. Sia perché “alla caccia della tintarella” prediamo il Sole in costume da bagno, quindi col corpo scoperto, sia perché è fatto noto che non basta una maglietta a fermare il 100% delle radiazioni solari nocive.
Il principale fattore di rischio per il melanoma cutaneo è l’esposizione eccessiva e ripetuta alla luce ultravioletta (UV), che arriva fino a noi sotto forma di raggi UVA e UVB, ed è principalmente veicolata dai raggi del sole. Esporsi troppo al sole, soprattutto in età precoce, rappresenta un pericolo, perché può danneggiare il DNA delle cellule della pelle e innescare la trasformazione tumorale, il che molti anni dopo può portare all’insorgenza del melanoma.
La “presunta cura” di fatto si sostanzia in una ripetuta e volontaria esposizione ai fattori di rischio.
In realtà bisognerebbe evitare di esporsi direttamente al sole durante le ore più calde (tra le 10 e le 16) ed evitando o riducendo al minimo l’uso di lampade o lettini abbronzante, accompagnare creme solari ad alta protezionne nelle quantità e negli intervalli raccomandati, in ogni caso dopo il bagno all’uso di indumenti che proteggono dai raggi UV e non strafare col bisogno di abbronzatura.
Esporsi volontariamente al Sole nelle fasce di rischio senza protezione? Furbo come fumare una stecca di sigarette al giorno per non farsi venire il cancro o guardare direttamente il Sole a lungo per non danneggiarsi la vista (spoiler: facendolo vi danneggereste in modo gravissimo).
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