Poliziotti licenziati perché giocavano a Pokemon GO durante una rapina perdono appello: questo è il momento “ah ma non è Lercio” di importazione.
Solitamente le notizie alla “Lercio” statunitensi vengono attribuite al “Florida Man”, una raccolta di notizie buffe inventate ambientate in una Florida dove si dice avvengano anche reali bizzarrie. Florida Man, ricordiamo, che è stato paragonato dagli stessi Statunitensi al nostro “Uomo col Braccio di Silicone” come esempio archetipico della segnalazione divertente di persona che compie azioni goffe e strane.
In questo caso parliamo di una vicenda processuale che si trascina dal 2017 senza sosta, avvenuta all’altro capo degli USA.
La storia comincia il 15 Aprile del 2017, quando i due agenti di polizia L.L. ed E.M. colpirono i loro superiori per una curiosa condotta. Durante la loro pattuglia, non rispondevano alle chiamate degli ufficiali di pattuglia.
Neppure dopo aver ricevuto segnalazione di una rapina in corso.
Una analisi del sistema di registrazione di bordo ha dimostrato nel seguito la surreale realtà dei fatti. L.L. ed E.M. sono stati infatti registrati mentre dibattevano se presentarsi sul luogo della segnalata rapina o partire alla ricerca di uno Snorlax, animale virtuale assai pregiato nel primo anno del gioco lanciato nel 2016.
In venti minuti di registrazione e oltre i superiori dei due poliziotti licenziati perché giocavano a Pokemon GO durante una rapina hanno così assistito alle surreali gesta del dinamico duo che, dopo aver identificato uno Snorlax “all’incrocio tra la 46ma e la Leimert” si sono distratti prendendo una deviazione per prendere un Togetic.
Per i più curiosi, la sentenza di Appello è riccamente annotata con un compendio che rende edotto il lettore di quale genere di animali virtuali siano Snorlax e Togetic, come funziona il gioco e traduce il gergo videoludico usato dai due agenti in Inglese formale.
Ovviamente, la grave infrazione ha portato al licenziamento.
I due agenti si sono appellati contro la decisione, in una vera e propria catastrofe giudiziaria durata tre anni.
Dapprima il duo ha dichiarato che non potevano essere accusati di aver disertato il servizio per catturare Pokemon perché stavano catturando “immagini di Pokemon” (ovviamente…), per poi dichiarare che Pokemon GO non è un gioco ma un evento sociale.
Alla fine, in via giudiziaria, gli è rimasta la via meno grottesca: impugnare l’uso delle registrazioni del sistema audiovisivo della vettura, dichiarato invasivo, e chiedere in ogni caso una sanzione più lieve.
Ovviamente, la cosa non è andata come gli agenti speravano. La Corte d’Appello non ha potuto che dichiarare pienamente ammissibili le surreali registrazioni del Duo, evidenziando come le stesse siano state usate solo per accertare colpe in un procedimento già iniziato e dovuto alla condotta gravissima dei due agenti e confermando come nel bilanciamento di diritti e doveri tra diritto alla difesa del personale sottoposto a giudizio e diritto dell’amministrazione nel sanzionare l’agente inadempiente, il secondo abbia prevalso.
I poliziotti licenziati perché giocavano a Pokemon GO durante una rapina hanno quindi perso l’appello, con sentenza depositata il sette gennaio del corrente anno, e non saranno reintegrati nelle forze di Polizia.
Ruolo che forse potrebbe toccare allo Snorlax e al Togetic.
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