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La truffa della Littizzetto denunciata da BankItalia per gli investimenti online

La truffa della Littizzetto denunciata da BankItalia per gli investimenti online è una di quelle che merita almeno un premio per la creatività. Confusa, sgrammaticata, troppo assurda per essere vera e retta esclusivamente dall’avidità del lettore.

La truffa della Littizzetto denunciata da BankItalia per gli investimenti online

Una narrazione troppo improbabile per essere vera, basata sui loghi della RAI, con visibili errori ortografici e le cui premesse meritano un capitolo a parte.

La truffa della Littizzetto denunciata da BankItalia per gli investimenti online

Nella storiella inventata la Littizzetto sarebbe stata intervistata da Mara Venier. Un’agenda molto fitta, dato che il sistema automatico usato per inserire il nome della Littizzetto nei titoli delle notizie ad un certo punto si inceppa e la manda a conferire con Biden e il G20 sul conflitto in Ucraina.

Durante intervista, secondo un copione già visto in casi di scam simili la Littizzetto avrebbe mostrato in una puntata inesistente di Mara Venier un portale che prometteva grandi ricchezze a chiunque avesse investito in Cryptovalute.

Dietro insistenza di una Venier insolitamente avida che avrebbe imposto alla comica di mostrare al mondo il “segreto della ricchezza” le stesse avrebbero guadagnato così tanti soldi da spingere Bankitalia a querelare tutti per “evitare che gli italiani diventino ricchi”.

Inutile dire che non esiste una “querela per eccesso di ricchezza”, ed è inutile dire che quello non è il sito della RAI. Quando la notizia sparirà non sarà perché qualcuno ha arrestato la Littizzetto ma perché, come tutti i casi di Phishing chi ha aperto il sito l’ha chiuso per riaprirlo altrove.

Tutti i collegamenti interni alla notizia, quelli che dovrebbero puntare alla “puntata censurata di Domenica In” ed al programma per diventare miliardari con le cryptovalute, portano alla solita pagina che chiede di inserire i propri dati personali, con facce sorridenti prese da foto stock che certificano una ricchezza che non arriverà mai.

Come al solito, avrete dato i vostri dati ad un soggetto sconosciuto senza alcuna garanzia su come li userà.

Abbiamo ormai la banca dati piena di casi simili, ma l’avidità è sempre temiamo un forte motivatore.

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