La storia di Kana Harada la studentessa sola alla stazione di Kyu-Shirataki non è come ve la hanno raccontato
Vi avranno raccontato la storia di Kana Harada la studentessa sola alla stazione di Kyu-Shirataki, storia che fa da anni, ormai oltre un decennio, fa il giro dei social.

La storia di Kana Harada la studentessa sola alla stazione di Kyu-Shirataki non è come ve la hanno raccontato
La storia strappalacrime è la seguente: Kana Harada è una eterna studentessa liceale che tutte le mattine prendeva il treno per andare a scuola, ma la compagnia ferroviaria avrebbe dovuto presto chiudere la stazione di Kyu-Shirataki. Siccome “La compagnia ferroviaria riconosce il valore dell’istruzione” la stessa avrebbe deciso di prorogare il servizio del treno fino al 25 marzo 2016, “giorno della laurea di Kana”, mantenendo un intero treno solo per far laureare una studentessa.
Una storia romantica, di impatto emotivo ma falsa.
La storia di Kana Harada la studentessa sola alla stazione di Kyu-Shirataki non è come ve la hanno raccontato
The Straits Times ha ricostruito la genesi della bufala, che nella sua primissima versione era basata sulla stazione di Kami-Shirataki, una stazione vicina, e non su quella di Kyu-Shirataki.
Il dettaglio, come vedremo, non è irrilevante.
A seguito della chiusura di Kami-Shirataki, secondo le indagini della testata Taiwan Apple Daily (ora chiusa) Kana Harada e i suoi compagni di classe hanno cominciato a prendere il treno a Kyu-Shirataki, in dieci alle 7:15 di mattina.
La tratta mattutina atta all’orario scolastico era infatti solo quella, ma al ritorno vi erano vari treni pomeridiani. Il servizio cessò a Marzo del 2016, ma semplicemente perché in Giappone l’anno scolastico e l’anno fiscale coincidono (partono entrambi ad Aprile per finire a Marzo dell’anno dopo) e non per consentire a Kana Harada di prendere il treno da sola.

Il titolo di TGCom
Anche perché abbiamo visto, almeno dieci studenti lo prendevano abitualmente con lei.
L’undici Gennaio del 2016 TGCom 24 pubblicò un articolo dal titolo Giappone, favola della passeggera solitaria: la stazione rimane aperta solo per lei, salvo però ammettere la potenziale clickbait nel finale:
Secondo Apple Daily di Taiwan, però, la ragazza prenderebbe in realtà il treno ad un’altra vicina stazione (Kyu-Shirataki) e non sarebbe sola ma con un’altra decina di studenti.
Di fatto, così, la favola si trasforma subito in realtà. Tanto più che a marzo effettivamente entrambe le stazioni verranno soppresse, come prevede il piano di razionalizzazione delle linee ferroviarie nipponiche. E, non solo, la decisione non terrebbe minimamente conto dei cicli scolastici. Ma, favola o realtà che sia, la viaggiatrice (forse) solitaria riuscirà ad andare a scuola in treno fino al diploma ed è questo ciò che conta.
Di fatto aprendo la via alle varie condivisioni sulla storia basate su “il concetto è quello che conta”.
Secondo la ricostruzione fornita il “caso zero” viene dal post Facebook di un’emittente Cinese, CGTN, ed è una storia basata sul sentimento tipico orientale verso l’abbandono delle zone rurali, descritto ad sempio nel film di animazione Suzume, dove l’abbandono di paesi e campagne diventa una riflessione sulla cancellazione selettiva della storia e dei luoghi che nasce da urbanizzazione e gentrificazione spinte.
Ed è questo il fascino della storia inventata: a pochi importerebbe dell’ultma scolaresca di un paese in stato di semiabbandono che prende treni in via di dismissione, ma un treno dedicato ad una sola studentessa fa improvvisamente più viralità.
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