Il contraltare del fotoromanzo social è la saga AI slop, come quella di Giuseppe il pensionato da 5000 euro al mese. Ragebait, creazioni artificiali create in modo massiccio con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale il cui contenuto è suscitare contenuti livorosi e rabbiosi addomesticando l’algoritmo social.
Una combinazione del fatto che il 59% delle ricondivisioni social (su X) viene condiviso “sulla fiducia” ed in casi estremi è stato possibile elevare allo status di contenuto pregiato un testo “in bianco” solo basandosi sul titolo clickbait rende possibili le ragebait più feroci.
La saga AI Slop di Giuseppe il pensionato da 5000 euro al mese
Si creano tramite AI personaggi odiosi e “degni” di essere esibiti alla gogna social e si attende un pubblico diviso tra rancorosi pronti a vomitare la loro rabbia sul cattivo, livorosi paladini pronti a condividere il contenuto per partecipare alla gogna e i pochi sparuti utenti che si appellano alla razionalità criticando i primi e i secondi per diventare essi stessi oggetto di linciaggio.
Come nel caso di Giuseppe il ricco Pensionato.
Il bizzarro personaggio appare in una serie di video di “Interviste” su TikTok, intervistato da giornalisti dal numero di dita variabili, con abiti che si trasformano di inquadratura in inquadratura, dichiarando oroglioso di avere una pensione da 5000 euro, una Ferrari insolitamente lunga (perché le AI non hanno ancora il senso delle proporzioni) e bacchettando i giovani.
Nonostante i tentativi di eludere i sistemi di indagine ricaricando le interviste a qualità ribassata (trucco come abbiamo già visto in passato tipico dell’era “1.0” degli avvistamenti paranormali in TV), SightEngine riesce a confermare tutte le anomalie riscontrate manualmente.
Resoconto di SightEngine
Il canale che ha pubblicato quei video rincara la dose creando un filone in cui oppone al ricco pensionato Giuseppe dei pensionati “onesti” e ridotti in miseri, un portaborse miliardario e un “povero operaio che campa la famiglia con 1200 euro”.
Altri video della sequenza
Anche questi video ovviamente presentano sfondi distorti e onirici e una serie di aberrazioni grafiche, e tutti i video hanno una cosa in comune.
Il concetto di ragebait: raggiungere la viralità seminando rabbia negli interlocutori.
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