La nuova truffa delle “Poste” via SMS e come evitarla

di Gross |

bufala sindaco di lonigo
La nuova truffa delle “Poste” via SMS e come evitarla Bufale.net

A chi non è capitato – almeno una volta nella vita – di ricevere un SMS “sospetto” e dal contenuto allettante o allarmante?

Il termine tecnico è smishing (o phishing via SMS), e identifica una truffa perpetrata tramite messaggi di testo e sistemi di messaggistica (compresi quelli delle piattaforme social) per appropriarsi di dati personali a fini illeciti (raccolta di dati personali, sottrazione di denaro, etc.).

La nuova truffa delle "Poste" via SMS e come evitarla

La nuova truffa delle “Poste” via SMS e come evitarla

L’ondata più recente arriverebbe – e qui il condizionale è d’obbligo – da Posteinfo, un fantomatico numero all’apparenza legato a Poste Italiane, ma che da un rapido controllo scopriamo subito, in realtà, non appartenere ad alcun ente pubblico:

Le truffe tentate con l’utilizzo di falsi profili legati a Poste Italiane sono diventate talmente comuni da spingere l’azienda a pubblicare sul proprio sito un’informativa dedicata:

Nonché un’infografica con le frasi più comuni:

Come funziona la truffa?

Una volta ricevuto un SMS, la vittima inconsapevole procede contattando telefonicamente il truffatore, il quale richiederà informazioni private (codici di accesso, password, username, etc.) che utilizzerà all’istante o in un secondo momento per ultimare la propria truffa (solitamente un trasferimento di denaro).

Un’altra modalità prevede l’invio di un link, che una volta cliccato dalla vittima, la porterà su una landing page all’apparenza di Poste Italiane.

In realtà questa pagina web non appartiene all’azienda, ma è stata creata ad arte da uno sviluppatore al fine di raccogliere – tramite il form – i dati dell’utente, che verranno poi usati come sopra.

Come faccio ad accorgermi che si tratta di una truffa?

L’attenzione ai dettagli è la chiave.

Innanzitutto la struttura grammaticale del messaggio è spesso imperfetta, poichè tradotta spesse volte con un software online in quanto sviluppata all’estero o poichè sviluppata da truffatori con una scarsa proprietà di linguaggio. Ad esempio in questo caso è possibile notare come il servizio clienti sia denominato “Allert”, con due L, mentre la dicitura corretta in inglese è “Alert”, con una sola L.

Dopodichè occorre verificare il numero di telefono come fatto ad inizio articolo o, in alternativa, la correttezza dell’URL (nome tecnico con cui andiamo ad indicare quelli comunemente noti come “link”). 

Un URL è composto da diverse parti:

  • La parte iniziale (Https://) identifica lo schema o i protocolli tramite cui l’URL ci connetterà alla risorsa web
  • Al centro troveremo il nostro dominio (Posteitaliane.it), che identifica l’host associato al nostro sito (in questo caso l’azienda Poste Italiane)
  • A seguire ulteriori livelli e sottodomini ad indicare la specifica risorsa web richiesta

Nell’esempio sovrastante possiamo notare con certezza come il link non sia interno al sito Posteitaliane.it, poichè l’host non è quello ufficiale di Poste Italiane, ma uno creato allo scopo di “suonare” simile.

Qualora permangano poi dei dubbi, la soluzione migliore è sempre quella di contattare Poste Italiane tramite la propria App o con una telefonata al servizio clienti, cercando il numero online.

Il fenomeno delle scam city

Di recente il fenomeno delle truffe via SMS è diventato nuovamente popolare anche per la presenza di quelle che sono state definite Scam City.

Le scam city sono veri e propri quartieri in cui moltissimi immigrati asiatici sono tenuti in condizioni di semi-schiavitù venendo sfruttati per compiere truffe, falsi investimenti, e frodi online.

Un rapporto dell’ONU ha segnalato come il fenomeno, storicamente localizzato nel sud est asiatico, sia presente ormai in 3 continenti: si parla di una stima di oltre 30 miliardi di euro annui di truffe e oltre 250.000 persone coinvolte, per uno sport praticato principalmente da organizzazioni mafiose asiatiche operanti in Myanmar, Cina, Cambogia, Nigeria, Brasile e Perù.

Spesso, ma non sempre, chi fisicamente compie le truffe viene attratto da falsi annunci di lavoro e poi privato di documenti e costretto a restare, anche con la violenza.

In conclusione: capita anche che il truffatore stia peggio del truffato. Ad ogni modo: occhi sempre aperti!

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