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La fakenews sugli “insetti che fanno male, stop” spiegata

Ci segnalano i nostri contatti una serie di condivisioni relative agli “insetti che fanno male, stop”.

La fakenews sugli “insetti che fanno male, stop” spiegata

Fake news condita con pesanti dosi non di farina di insetto, ma di “Dunning-Kruger”. Termine assai aulico per esprimere la teoria per cui chi conosce la materia spesso userà molte parole e misurate per descrivere un fenomeno. Gli altri si esprimeranno per brevi ed errati assoluti, errori da matita blu, ma espressi con confidenza.

La fakenews sugli “insetti che fanno male, stop” spiegata

Omettiamo di concentrarci sulle “percentuali a cavolo” tipiche di tutto il mondo delle fake news e del complottismo. Con diverse tipologie di insetti e solo tre approvate per il consumo, parlare con certezza di “33% di questo e quello” dovrebbe già essere un immane campanello di allarme.

Come dichiarare indigeribile un animale per la presenza in esso di un intestino. Cosa che a pensarci renderebbe tutti gli animali di questo pianeta e diverse preparazioni a base di intestini nocive.

E non spiegherebbe come gli insetti facciano parte di diverse cucine locali in tutto il mondo dal Ghana al Giappone, senza gli effetti descritti dalle fake news locali

La chitina “indigeribile e nociva”

Partiamo dalla chitina, secondo polisaccaride più presente in natura e localizzabile in invertebrati marini, funghi ed alcune alghe.

Escludendo la “tossicità” degli invertebrati marini, possiamo ricordare ai lettori che esistono altre sostanze scarsamente digeribili che assumiamo volontariamente e senza alcun danno alla salute, come la cellulosa, ritenuta necessaria nelle diete ipocaloriche per favorire il transito e la motilità intestinale.

Alcuni studi dimostrano la digeribilità della chitina, che nelle derivazioni alimentari di cui parliamo può diventare al pari della cellulosa contenuta nei cereali una preziosa fonte di fibre e guardiano della regolarità intestinale.

Quell’intestino coi quali i complottisti di cui parliamo sembrano variamente ossessionati.

Sulla qualità delle proteine

“Astutamente” ma non tropppo il nostro condivisore decide di dichiarare cosa manca “negli insetti”, ma si dimentica di dire cosa dovrebbe invece esservi.

Ad esempio gli le tipologie di insetti approvate per il consumo in Europa possono essere buone fonti di acidi grassi polinsaturi il cui consumo è considerato un mezzo per migliorare la salute umana (Haddad et al., 2012; Mozzon et al., 2002; Pacetti et al., 2013), nonché minerali del rango di potassio, sodio, zinco, fosforo, rame, manganese e ferro e vitamine essenziali come A, B2, B3, B5, B6, B7, B9, C, D, E e K.

Conclusione

Il testo esaminato si dimostra mendace sia per omissione che per commissione. Omette dati fondamentali e ne falsifica i pochi forniti. La fakenews sugli “insetti che fanno male, stop” diventa quindi uno strumento politico, parte del ricco filone delle “fonti russe” che usa l’attacco agli insetti come attacco all’Unione Europea e al WEF.

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