La Corte Suprema degli Stati Uniti non ha stabilito che i vaccini anti-Covid non siano vaccini, né Robert F. Kennedy Jr. ha vinto una causa contro Big Pharma

di Fabio De Bunker |

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La Corte Suprema degli Stati Uniti non ha stabilito che i vaccini anti-Covid non siano vaccini, né Robert F. Kennedy Jr. ha vinto una causa contro Big Pharma Bufale.net

Sta circolando da settimane sui social network e su alcuni siti noti per la diffusione di contenuti fuorvianti e complottisti una narrazione che annuncia una clamorosa e “storica” vittoria legale: la Corte Suprema degli Stati Uniti avrebbe emesso una sentenza in cui si afferma che i vaccini a mRNA contro il Covid-19 non sarebbero affatto “vaccini”, bensì terapie geniche sperimentali dai danni “irreparabili”, e che Robert F. Kennedy Jr. avrebbe trionfato in tribunale contro le lobby farmaceutiche. La notizia, però, è del tutto priva di fondamento e costruita ad arte attraverso una mescolanza di falsità, travisamenti giuridici e suggestioni complottistiche. Un utente su facebook ha condiviso la seguente notizia:

Magnifica e importante sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti:
I vaccini anti Covid NON sono “vaccini”.
Roberto F. Kennedy Jr. ha vinto la sua causa contro tutti i lobbisti farmaceutici.
I “vaccini” anti Covid-19 NON sono “vaccini”. La Corte Suprema afferma nella sua sentenza che i danni causati dalle terapie geniche Covid mRNA sono IRREPARABILI. Poiché la Corte Suprema è la più alta corte degli Stati Uniti, non c’è più alcun ricorso e tutte le vie di appello sono esaurite.
In un messaggio, Robert F. Kennedy ha sottolineato che questo successo è stato possibile solo grazie alla cooperazione internazionale di molti avvocati e scienziati. Naturalmente questa decisione crea un precedente internazionale.
Soprattutto in Svizzera, questa decisione dovrebbe avere un impatto, perché la Svizzera assume una posizione speciale nella sua costituzione federale. Da un lato, il Codice di Norimberga compare nell’articolo 118b della Costituzione e in Svizzera, l’uso inappropriato della tecnologia genetica nell’uomo è vietato ai sensi dell’articolo 119 della Costituzione federale. Questo è integrato dall’articolo 230a del suo libro del codice penale e significa che gli autori RISCHIANO fino a 10 anni di carcere.
Tuttavia, questa decisione storica dovrebbe far riflettere il resto del mondo, perché il Codice di Norimberga è valido a livello internazionale ed è contenuto anche nell’articolo 7 del Patto internazionale sui diritti civili e politici.
Nel caso di accuse penali, la testimonianza dovrebbe riferirsi allo scandalo Countergan per aggiungere particolare peso al significato di queste accuse.
L’avvocato tedesco Rainer Füllmich e oltre 100 altri avvocati tedeschi sono attivamente coinvolti in questi casi. NESSUN media ne parla, né in Svizzera né in Europa.
Purtroppo è quasi matematico che il pubblico non venga informato, poiché è un argomento inquietante, che può cambiare i piani finanziari ed economici dei potenti lobbisti del settore FARMACEUTICO. Siamo nel bel mezzo di una campagna pubblicitaria per vaccinare le persone e poi vaccinarci di nuovo, prima del prossimo inverno.
È altamente probabile che sia troppo tardi per la classe medica corrotta, adattata alle posizioni della lobby farmaceutica, per avanzare il più possibile nella campagna vaccinale.
Invitiamo quindi tutti gli onesti e i benpensanti a diffondere il più ampiamente possibile questo storico GIUDIZIO della Corte Suprema degli Stati Uniti. I media mainstream corrotti non lo faranno per ora. Per il nostro bene, ma soprattutto per i nostri figli e nipoti, non permetteremo ai lobbisti di rovinarci la salute irrimediabilmente e mettere in pericolo la nostra vita.
La Corte Suprema degli Stati Uniti non ha stabilito che i vaccini anti-Covid non siano vaccini, né Robert F. Kennedy Jr. ha vinto una causa contro Big Pharma

La Corte Suprema degli Stati Uniti non ha stabilito che i vaccini anti-Covid non siano vaccini, né Robert F. Kennedy Jr. ha vinto una causa contro Big Pharma

La finta sentenza della Corte Suprema USA

Innanzitutto, non esiste alcuna sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che abbia affermato che i vaccini contro il Covid-19 non siano da considerarsi vaccini. Le formulazioni a mRNA, come quelle sviluppate da Pfizer-BioNTech e Moderna, sono riconosciute come vaccini dalle autorità regolatorie internazionali, tra cui FDA ed EMA, in virtù del fatto che stimolano una risposta immunitaria attiva contro un agente patogeno, esattamente come avviene per tutti gli altri vaccini, pur impiegando una tecnologia innovativa. La definizione di “vaccino” non è stata alterata né smentita da alcuna autorità giudiziaria, tanto meno dalla Corte Suprema, la quale non ha mai trattato né discusso un caso di questo tipo in aula. In secondo luogo, Robert F. Kennedy Jr. non ha vinto alcuna causa legale contro aziende farmaceutiche in sede di Corte Suprema. Non risulta nemmeno che un suo procedimento sia mai giunto davanti al massimo organo giurisdizionale degli Stati Uniti in materia di vaccini anti-Covid. L’intera vicenda ruota attorno a un’affermazione infondata, amplificata da ambienti no-vax e anti-establishment, che continuano a promuovere una narrativa per cui Kennedy Jr. sarebbe il paladino solitario in lotta contro un sistema corrotto. Sul sito ufficiale della Corte Suprema degli Stati Uniti è disponibile un sistema di ricerca che consente di consultare tutti i procedimenti registrati a partire dal 2001. Una semplice verifica per parole chiave – tra cui “Robert F. Kennedy Jr.”, “Covid”, “vaccine” e “mRNA” – non restituisce alcun risultato che corrisponda alla presunta sentenza citata nei post virali. Questo conferma in modo inequivocabile che non esiste alcun pronunciamento della Corte Suprema in merito alla questione così come viene descritta.

Il codice di Norimberga e la Costituzione Svizzera

La bufala si spinge anche oltre, cercando di legittimarsi facendo riferimento al Codice di Norimberga, alla Costituzione svizzera e a un articolo 230a del codice penale elvetico, insinuando che l’uso dei vaccini a mRNA violerebbe il diritto internazionale e sarebbe perseguibile penalmente in Svizzera. Anche in questo caso si tratta di un’abile costruzione retorica che sfrutta l’autorità di testi normativi per sostenere tesi infondate. Non esiste alcuna disposizione vigente nel diritto svizzero o internazionale che vieti l’impiego dei vaccini a mRNA, tantomeno considerando tale tecnologia come “uso inappropriato della genetica sull’uomo”. Anche il Codice di Norimberga, spesso evocato a sproposito in questi contesti, si riferisce a sperimentazioni mediche condotte senza consenso informato, mentre i vaccini Covid (come già detto) sono stati sottoposti a sperimentazione clinica autorizzata, supervisionata e volontaria, con la piena trasparenza e approvazione degli enti regolatori.

L’avvocato tedesco Rainer Füllmich

A rendere ancora più evidente la natura complottista di questa fake news è l’uso di personaggi noti nel circuito della disinformazione pandemica come Rainer Füllmich, l’avvocato tedesco sospeso dall’ordine forense e arrestato nell’autunno 2023 in Germania e condannato a quasi quattro anni di reclusione per frodi finanziarie ai danni dei suoi stessi sostenitori. Il coinvolgimento di Füllmich in una presunta rete internazionale di avvocati impegnati in azioni legali contro i vaccini è stato più volte sbandierato in ambienti cospirazionisti, ma mai supportato da alcun risultato giuridico concreto.

Conclusioni

Infine, è tipico delle narrazioni complottistiche chiudere con un appello accorato alla condivisione della “verità” che i media mainstream, definiti come “corrotti”, non vogliono far trapelare. Ma la realtà dei fatti è molto più semplice: nessuna Corte Suprema ha messo in discussione i vaccini a mRNA, nessuna sentenza ha stabilito che si tratti di terapie geniche illegittime, e Robert F. Kennedy Jr. non ha vinto alcun processo contro i produttori di vaccini.

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