Dopo una serie di storie pubblicate su Instagram da Michela Murgia è scoppiato il caso Cecilia: la candidata nella lista Azione di Carlo Calenda è infatti comparsa nei manifesti elettorali senza il cognome, circostanza che ha portato la scrittrice sarda ad accusare Calenda di sessismo. Nelle ultime ore, tuttavia, è arrivata una risposta dalla diretta interessata.
Come ricostruiscono gli amici di Next Quotidiano, Michela Murgia faceva notare che nel manifesto dell’evento elettorale non era riportato il cognome della candidata, bensì solamente il nome Cecilia. Poco dopo si è scoperto che il cognome della suddetta Cecilia non era riportato, in quel manifesto, in quanto “difficile da pronunciare”, ma sarebbe stato presente sulla scheda che ne annunciava la candidatura.
A risolvere il mistero, infatti, ci ha pensato la stessa Cecilia Frielingsdorf in una serie di tweet rivolti proprio a Michela Murgia. “Nessun complotto maschilista”, ha precisato:
Per il momento Michela Murgia non ha replicato.
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