Il ritorno dell’autocertificazione nel Codice della Strada è una bufala basata sul SEO Stuffing

Il ritorno dell’autocertificazione nel Codice della Strada è una bufala basata sul SEO Stuffing: per chi non sapesse di che fenomeno si tratta, precisiamo che si tratta di quello che ottieni quando nello stesso articolo cerchi di infilare più parole “virali” possibili per arrivare sul maggior numero di ricerche.
Se poi quelle parole sono basate su concetti rabbiosi, come cercare di infilarsi nelle ricerche degli “indignati speciali”, dei notutto, dei novax e di altre categorie incline al condividere prima, pensare mai, il risultato è scritto.
Il ritorno dell’autocertificazione nel Codice della Strada è una bufala basata sul SEO Stuffing
“Una ultim’ora che ha davvero del clamoroso, quella che riguarda – ancora una volta – il Codice della Strada: adesso bisogna compilare un foglio per guidare. Se vuoi o devi spostarti in auto, devi avere questo documento compilato con te. Sì, è tornata l’autocertificazione.”
Dichiara un testo virale che ci è stato presentato in grassetto, con tanto di foto di una autocertificazione sovrapposta all’immagine stock di un’automobile, millantando che è “tornata l’autocertificazione”.

Il ritorno dell’autocertificazione nel Codice della Strada è una bufala basata sul SEO Stuffing
Per chi pensasse sia un caso, il fatto che il paragrafo dopo cominci con “L’avevamo lasciata in pieno Covid: quando, se volevi guidare e andare in giro, dovevi aver con te un documento che comprovasse il tuo diritto a circolare, malgrado l’emergenza.” per poi proseguire con “è quello che impone il Codice della strada adesso.” il gioco è palese.
L’indignato speciale cerca COVID, Autocertificazione e Codice della Strada per avere qualcosa di cui indignarsi, trova una specie di tombola del SEO e condivide.
In realtà, come è accaduto per il simile caso della bufala della tachipirina e vigile in attesa e della bufala del Codice della Strada “voluto da Salvini” che impone il Coprifuoco anche qui dopo un intero articolo basato sul ripetere le parole chiave del momento per cercare di ottenere condivisioni, il finale rivela la bufala.
Si tratta della storia di un anonimo autista di Nolo con Conducente trovato con fogli di servizio apparentemente irregolari e che avrebbe dichiarato di sostituire un collega titolare di licenza. Storia che sappiamo essere stata discussa dai giornali, ma che l’autore di questo testo virale non indica come fonte.
Del resto non gli importa: la storia diventa un canovaccio storpiato fino a diventare una bufala necessario per introdurre la narrazione del tutto spuria delle “autocertificazioni COVID”.
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