Ci segnalano i nostri contatti una catena di S. Antonio dei nofriggitrice ad aria, convinti che il forno ventilato (perché la friggitrice ad aria è un fornetto ventilato portatile) causa autismo.
Ogni singola condivisione può essere fatta risalire geneticamente ad un singolo post TikTok dell’account “Trusthemamas” (“Fidati delle Mamme”) dove una donna, sulla base del “Le mamme lo sanno” sciorina la storia tradotta in tutte le condivisioni: ha un figlio autistico, decide di sottoporlo ai vari esami spesso rivenduti alle madri di figli con autismo per “cercare una causa” a qualcosa che causa non ha e trova dei “valori di antimonio alti”.
Il curioso caso dei nofriggitrice ad aria: la friggitrice non causa autismo
Come nella traduzione italiana troverete una contraddizione evidente: nella storia il figlio era già autistico eppure la madre incita a buttare le friggitrice ad aria dicendo di aver avvelenato il figlio.
Che però era già autistico. E che, ovviamente non lo è diventato a causa della friggitrice ad aria e dell’antimonio.
Una lunga serie di studi scientifici al riguardo negano la presenza di differenze dei livelli di antimonio e altri metalli nelle urine e nei capelli di soggetti neurotipici e neurodivergenti.
Questo solo escluderebbe la presenza di un nesso di causalità tra antimonio e autismo.
Anche se in nessun punto si dimostra che l’antimonio sia rilasciato dalle friggitrici ad aria: l’antimonio è infatti presente nell’aria delle aree urbane in concentrazioni tra 0,42 e 0,85 microgrammi al metro cubo. Si trova anche sciolto nelle acque naturali e talora usato come elemento nei lassativi. La maggior parte viene accumulato nella milza, il 15% al massimo nel tratto gastrointestinale. L’antimonio trivalente (forma più tossica del pentavalente) penetra nei globuli rossi e l’OMS ha stabilito nell’acqua il limite raccomandato per la presenza di antimonio a 20 microgrammi/litro, l’Unione europea a 5 microgrammi/litro, quindi al di fuori da quanto potrebbe essere ipoteticamente assunto da una friggitrice ad aria.
Se le friggitrici ad aria causassero aumento di antimonio, ed esso causasse autismo, essendo una friggitrice ad aria un banale fornetto ad aria basato sulla circolazione di aria scaldata da una resistenza, dovremmo postulare che diversi simili congegni causino autismo.
Come i forni ventilati, gli asciugacapelli e persino le stufe elettriche, ma anche i tostapane, le macchinette per il popcorn e simili.
Leggendo nei commenti della fonte originale, scopriamo che secondo “trusthemamas” l’antimonio avrebbe anche una fonte: il cavo di alimentazione ricoperto di gomma antincendio che scaldandosi fino a 500 gradi avrebbe rilasciato la sostanza.
Una possibile, e arbitraria, spiegazione al fenomeno
Ovviamente, se il cavo di alimentazione di una qualsiasi friggitrice ad aria raggiungesse i 500 gradi celsius durante il funzionamento, non avremmo un bambino neurodivergente ma direttamente un cadavere arso vivo nel rogo della sua abitazione, perché un cavo con “ritardanti di fiamma” non impedisce l’incendio, ma lo rende più difficile.
Anche ammettendo che vi sia antimonio nei cavi di alimentazione usati negli elettrodomestici (e questo non risulta) resta evidente che a. in nessun modo il cavo di alimentazione entra a contatto con gli alimenti a meno che il bambino non decida di ingerire il cavo dopo che lo stesso sia stato cucinato e b. in qualche modo il cavo sia fatto passare nel vano cottura.
Esistono numerose frange del complottismo basate sulla disperazione: al momento sono ignote le cause dell’Autismo, e si sospettano fattori genetici e ambientali, ancorché tra i fattori ambientali non rientrano sostanze come i vaccini e i metalli pesanti ma i casi di parto prematuro, abuso di alcool e farmaci da parte della madre durante la gravidanza, esposizione del feto ad inquinamento continuo, eventuali infezioni contratte dalla mamma durante il periodo di gestazione e l’età avanzata dei genitori al momento del concepimento.
L’aumento delle diagnosi di autismo negli ultimi decenni, dovuto al fatto che semplicemente ora siamo in grado di riconoscere l’autismo anziché limitarci a denigrare i soggetti neurodivergenti definendoli “strani” ha dato la stura ad una lunghissima serie di teorie del complotto che vedono tra le “cause” dell’autismo i vaccini, le scie chimiche e altre stranezze.
Proprio la presunta correlazione vaccini-autismo ha dimostrato l’esistenza di una lunghissima serie di interessi economici da parte di “guru” pronti a vendere improbabili esami e ancor meno probabili terapie per “diagnosticare l’autismo” e curarlo rimuovendo gli “elementi nocivi”.
Da allora, continuano ad apparire correlazioni legate a tutti gli elementi del complotto, come i “metalli pesanti” legati ad esempio alla cospirazione delle scie chimiche e curiosamente “dimostrabili” con costosi esami medici altrimenti non necessari, che colpiscono soggetti in buona fede come i genitori preoccupati i cui timori vengono rinfocolati ad arte.
Questa teoria si unisce a teorie negazioniste come quella dei noclima o negazionismi del cambiamento climatico, dei “no laringe”, soggetti convinti che una cartilagine laringea visibile nella donna dimostri che ella è una persona trans e non glielo vuole dire perché convinti che la donna nasca senza corde vocali e i “no Turetta” convinti che l’assassino di Giulia Cecchettin non esista.
In questo caso però si tratta di una teoria del complotto nata dal cavalcare i timori dei genitori per vendere loro esami inutili.
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