Bufala

Hacker russi tentano Deepfake di Zelensky che si arrende (con tecnologia Ucraina)

Hacker russi tentano Deepfake di Zelensky che si arrende (con tecnologia Ucraina): e già questo ci lascia indecisi se usare il tag bufala o segnalazione divertente.

Perché per quanto il Deepfake di Zelensky che si arrende sia letteralmente un prodotto grottesco, è la prima volta che una simile tecnologia viene usata in campo bellico.

Certo, il risultato finale evoca le “talking heads”, i “capoccioni fatti al computer” dei primi goffi videogames per Amiga e PC compatibili. Ma avevamo già parlato in passato del Deepfake e dei suoi rischi. Di come possano servire per fare video “buffi” di politici nei programmi di intrattenimento ma anche per crearsi in casa il proprio Revenge Porn montando sul corpo di una avvenente pornostar intenta al coito il volto di una ex amante.

O, nel caso degli Hacker Russi, per diffondere falsi video di Zelensky.

Hacker russi tentano Deepfake di Zelensky che si arrende (con tecnologia Ucraina)

Il video fake appare dopo un tentativo di hacking ai danni di “Ucraina24” e “Oggi”, canale televisivo e portale online basati in Ucraina, che hanno denunciato l’inserimento del video nella loro offerta online.

Un video a dir poco assurdo: Zelenky viene trasfigurato in un “capoccione parlante” dal collo bovino di un “Mister Muscolo” (lo “Stretch Armstrong” gommoso) dal colore della gomma giocattolo che muove la bocca in modo innaturale mentre una voce dal marcato accento russo che neppure si sforza di imitare il tono reale del Presidente Ucraino cantilena il bisogno di arrendersi alla Russia.

Il tutto in una vera e propria offensiva mediatica basata sulle fake.

Ad esempio video di automobili cinesi danneggiate, presi da foto del 2017, con didascalie che descrivono gli Ucraini come pronti a vendicarsi brutalizzando i Cinesi per il “loro sostegno al Cremlino”.

O come abbiamo visto da noi, video del 2018 a Roma spacciati per presunti “Immigrati Ucraini Fascisti” che cercano di sottomettere il popolo Italiano imponendo il loro “fascismo”.

Se la lotta di Anonymous si basa sull’hackeraggio per diffondere informazioni censurate, le metodologie degli Hacker Russi echeggiano in modo inquietante i metodi che abbiamo visto da complottisti e novax nostrani.

Falsi video, false foto, false dichiarazioni e una costante macchina del fango che si nutre di mistificazioni anche abbastanza palesi.

La cosa più comica? Uno dei programmi più usati per le Deep Fake, Re-Face, è “Made in Ucraina”.

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