Avremmo già trattato, e fino allo sfinimento, la bufala di Giorgio Napolitano e della sua pensione da 98mila euro. Il problema delle bufale è che basta pochissimo per riattivarle. La mente di chi diffonde le bufale funziona con uno strano meccanismo: puoi mostrargli tutte le smentite di quello che sta dicendo, in determinati casi puoi portarlo nelle sedi più appropriate a rispondere delle sue falsità e mesto ti risponderà qualcosa tipo:
“Eh, ma se ti affanni tanto a smentire allora è vero! Se mi quereli e vado in tribunale significa che lo Stato è corrotto massone e vuole punire i paladini della libertà! Se tutti mi dicono che ho torto allora sono pecoreh ed io ho ragioneh!”
Ma basta mostrargli la stessa bufala con un paio di dettagli modificati ed estremizzati e ci abboccherà nel modo peggiore.
Giorgio Napolitano lascerà 98mila euro al mese ai suoi eredi per sette generazioni: il rilancio della bufala
Esattamente come dopo aver smentito la bufala dei “35 euro ai migranti” è bastato dichiarare che gli euro erano 45 e più perché ci fosse gente pronta a dire “Eh, ora dovete fare l’antibbuffala dei 45 euro, perché se dite ce i 35 erano buffala io dico che i 45 non sono buffalah!”, ci tocca ora precisare che se Giorgio Napolitano non ha mai avuto una pensione da 98mila euro, non può lasciare “98mila euro al mese ai suoi eredi“.
Basta del resto un po’ di logica. Il numero citato delle “sette generazioni”, inesistente in ogni istituto giuridico relativo a norme legate a pensioni ed eredità è letteralmente una citazione biblica buttata a caso per darsi un tono, e considerando la durata media di una generazione avremmo 98mila euro al mese per quasi due secoli.
Il che renderebbe Napolitano un miliardario al livello di Jeff Bezos ed Elon Musk, anzi superiore per ricchezza ai Paperoni del mondo.
Cosa che, ricordiamo avendolo affrontato in passato, non è affatto vera.
Ovviamente un tale multimiliardario sarebbe censito tra i paperoni del mondo tra sceicchi e imprenditori, ma chissà perché, così non è.
Dovremmo imparare a tornare a chiedere a chi diffonde bufale le prove di quello che sta dicendo.
Se questi non può fornirle, bannarlo e segnalarlo in tutte le sedi adeguate.
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