Ecco ancora i cosiddetti profughi, i soliti giovani maschi africani in fuga dalla guerra in Siria, mentre fingono di aiutare i terremotati in cambio di qualche pubblicità all’organizzazione che incassa soldi dei contribuenti per ospitarli.
E usano il terremoto anche per chiedere donazioni, oltre a posare divertiti mentre ‘aiutano’ le popolazioni colpite
La foto messa in evidenza è questa, secondo un’inabile strategia di incitamento all’indignazione:
Subito dopo incorporano un post della pagina del GUS, Gruppo Umana Solidarietà, Organizzazione Non Governativa (ONG) con sede a Macerata. In questo post vengono mostrate le foto dell’intervento di alcuni migranti appartenenti al GUS che dal loro distaccamento della provincia di Ascoli Piceno sono partiti per Arquata.
Il loro impiego, come spiega Repubblica, è ripulire un campo ai margini della Salaria. Lì verranno installate delle strutture per un centro operativo, un punto di raccordo.
Nel video correlato all’articolo, Letizia Bellabarba del gruppo GUS ci spiega che i migranti «hanno immediatamente dato la loro disponibilità». La foto messa in evidenza appartiene sì al gruppo di 30 persone aderenti all’iniziativa, ma c’è un però. Commentatori appassionati e indignati chiedono come mai le loro divise siano pulite, come mai sui loro vestiti non ci sia il fango, come mai i loro abiti siano intatti e privi del logorio di un duro lavoro di scavo tra le macerie. Nel video di Repubblica si possono vedere i ragazzi intenti nella pulizia di erbacce, nell’uso del decespugliatore e in altre mansioni che non riguardano il recupero di superstiti tra le macerie. Sì, esistono dunque scatti fotografici che li ritraggono spensierati e con addosso un paio di auricolari. Ci sono, però, tutte le altre foto che li immortalano nel loro impegno sulla pulizia della zona a loro assegnata. Svolgono semplicemente una mansione differente dagli scavi.
Disinformazione, dunque. Istigazione all’odio, insomma. Non è un caso se Voxnews, nella nostra blacklist , compare tra i siti di disinformazione politica, disinformazione a sfondo religioso e/o razziale, clickbait e complottismo.
No, non è un caso.
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