Delitto di Garlasco: il fotomontaggio delle gemelle Cappa, spiegato

di Luca Mastinu |

bufala sindaco di lonigo
Delitto di Garlasco: il fotomontaggio delle gemelle Cappa, spiegato Bufale.net

La riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco ha riportato alla luce antichi fantasmi. Mettendo da parte Andrea Sempio, ora indagato per concorso in omicidio con terzi o con Alberto Stasi, con la nuova inchiesta della Procura di Pavia altri personaggi sono riemersi dalle tenebre del tempo: parliamo di PaolaStefania Cappa, note alle cronache come “gemelle Cappa” o “gemelle K”. Le due sorelle, cugine di primo grado di Chiara Poggi, finirono sotto l’occhio di bue dei media sin dai primi giorni dopo la tragedia. Galeotto fu un fotomontaggio che le due collocarono sul cancello della villetta di via Pascoli a favore di telecamera. La foto mostrava Paola, Stefania e Chiara Poggi insieme, sorridenti e tutte e tre con un abito rosso. Proprio quel fotomontaggio gettò le gemelle Cappa nel tritacarne mediatico. Ma qual è la vera storia?

gemelle cappa chiara poggi delitto garlasco fotomontaggio

Il fotomontaggio delle gemelle Cappa con Chiara Poggi – Fonte: Leggo.it

Il fotomontaggio

Il paese le condanna. Così titolava La Stampa il 26 agosto 2007, 13 giorni dopo l’omicidio di Chiara Poggi. Su Paola e Stefania Cappa era già stato scritto di tutto, a partire da quel fotomontaggio affisso dalle cugine della vittima all’ingresso della villetta dei Poggi il giorno 14, appena 24 ore dopo la tragedia.

Per l’opinione pubblica e i media le “gemelle K” erano a caccia di visibilità, complice anche l’inatteso arrivo di Fabrizio Corona in terra lomellina. A tradire la non autenticità di quello scatto erano diversi dettagli: il pugno destro di Chiara Poggi sul petto era innaturale, così come il colore rosso che lo circondava; le luci puntate sui volti di Stefania e Paola erano diverse da quelle che illuminavano il volto della 26enne brutalmente uccisa. Con quell’artificio su istantanea, quindi, i sospetti sulle sorelle Cappa si moltiplicarono di giorno in giorno. Gli stessi quotidiani, compreso il Corriere della Sera, pubblicarono le analisi della foto ponendo in evidenza tutte le incongruenze del caso.

L’analisi del Corriere della Sera sul fotomontaggio delle gemelle Cappa, 21 agosto 2007

Il memoriale attribuito a Paola Cappa su “Oggi”

A complicare la vicenda, pochi giorni dopo il delitto e nel contesto della grande risonanza mediatica che quella foto scatenò, fu un memoriale pubblicato dal settimanale Oggi. Dell’articolo originale non c’è traccia – ne abbiamo chiesto copia a RCS Mediagroup – ma il 22 agosto 2007 Corriere della Sera ne pubblicò il testo integrale. Il memoriale si intitolava Alberto la amava: non può averla uccisa e portava la firma di Paola Cappa.

A proposito della foto incriminata, nel memoriale si leggeva:

È un’immagine che risale a cinque anni fa, all’unica vacanza che abbiamo fatto insieme. Eravamo tutte e tre a Loano, ospiti di una zia. A Loano non c’è granché, non ci sono locali e dopo una giornata al mare non rimane che un gelato e una passeggiata per il centro. Una delle cose più divertenti era la sera prima di uscire, quando dovevamo decidere come vestirci, come truccarci e farci belle. Chiara stava al gioco. Una sera l’abbiamo sfidata. «Dai», le abbiamo detto, «mettiti un bel top colorato che ci facciamo fare qualche bella foto». E quando lei ha preso dal cassetto quella camicetta rossa, io e Stefania subito ne abbiamo scelta una dello stesso colore. È nata così la foto che io e mia sorella abbiamo portato davanti alla casa di Chiara, il giorno in cui l’hanno massacrata.

Ancora: “È un’immagine bella e pura che difendo come un mio tesoro personale e che mi accompagnerà sempre. È lo splendido ricordo di una notte irripetibile, in cui ne abbiamo combinate di tutti i colori”. Il significato di quelle parole era chiaro: Paola Cappa avrebbe sostenuto che quello scatto fosse autentico. Ma quanto c’era di vero in quel memoriale?

Il memoriale attribuito a Paola Cappa su Oggi, da una scansione dell’archivio del Corriere della Sera – 23 agosto 2007

La smentita sulla foto e sul memoriale

Andiamo per ordine. Quello scatto era autentico o un fotomontaggio? Nonostante il memoriale, venne fuori da subito che si trattava di un artefatto. A svelare il segreto fu Laura Ripa, la fotografa di Garlasco, in un’intervista rilasciata per il Corriere della Sera:

Semplicemente io ho ricevuto la richiesta di un ricordo con tutte e tre le ragazze assieme, cosa che al momento del decesso di Chiara non avevano. Niente, io ho solo eseguito quello che mi è stato richiesto come è mia abitudine fare per i miei clienti.

Le gemelle Cappa, quindi, si presentarono nel suo studio con due foto scattate in situazioni differenti: una ritraeva solamente Chiara Poggi che indossava un asciugamano bianco (non un abito rosso, quindi), l’altra le due sorelle. A confermare che si trattasse di un lavoro di post produzione fu Ermanno Cappa, padre delle due sorelle, durante una conferenza stampa in cui liquidò come “parola brutta” il vocabolo fotomontaggio e spiegò: “Semplicemente le mie figlie volevano avere un ricordo insieme a Chiara. Sono andate da un fotografo di Garlasco e gli hanno chiesto se fosse possibile”.

Quindi, perché Paola parlò di foto autentica in quel memoriale? A fare chiarezza fu lo stesso Cappa senior: non fu la figlia ad aver fatto quelle rivelazioni, né la stessa firmò il memoriale pubblicato su Oggi. Quell’articolo era opera di un inviato del settimanale, come la stessa redazione di Oggi rivelò al Corriere della Sera: “È tutto registrato”, riferì il direttore del periodico al quotidiano. Che significava? Ermanno Cappa, in quella storica conferenza stampa tenuta all’esterno della sua abitazione, parlò di una intervista “male interpretata” ma soprattutto “non autorizzata“.

Cioè? Sempre il Corriere della Sera il 23 agosto scrisse: “L’inviato del settimanale ha registrato le parole di Paola alla presenza dello stesso Ermanno Cappa e della moglie”. Lo stesso inviato, nell’edizione cartacea del Corsera, dichiarò:

Ho contattato Paola il venerdì 17, ci siamo messi d’accordo e sono andato a casa sua. C’era anche il padre, il quale era al corrente che il pezzo sarebbe uscito sotto forma di memoriale. Alcuni giorni fa Ermanno Cappa mi ha comunicato che non voleva più la pubblicazione dell’articolo, ma in redazione tutto era già pronto. Quando è stata fatta l’intervista era autorizzata eccome.

Riepilogando: il 17 agosto l’inviato di Oggi contattò Paola per un’intervista, si misero d’accordo e il giornalista arrivò in casa Cappa dove registrò la conversazione con la ragazza in presenza dei genitori. Pochi giorni dopo Ermanno Cappa contattò l’inviato e ritirò l’autorizzazione, ma i tempi della redazione non erano sufficienti per annullare tutto. Il 22 agosto, infatti, il memoriale uscì con la firma di Paola Cappa, ma nei fatti la ragazza non scrisse mai quell’articolo nato, ribadiamo, dalla registrazione di un’intervista che l’inviato fece alla giovane con la presenza dei genitori.

“Il pezzo è poi uscito a firma di Paola Cappa ma con la precisa indicazione che si tratta di un testo raccolto da un giornalista“, scrisse infine il Corriere nell’edizione online.

Conclusioni

Il 14 agosto 2007 le gemelle Cappa si presentarono presso lo studio fotografico di Laura Ripa, a Garlasco, per chiedere un fotomontaggio tra due istantanee: una con la cugina Chiara Poggi da sola, l’altra con le due sorelle. Le gemelle Cappa portarono quel fotomontaggio sul cancello di casa Poggi e attirarono l’attenzione mediatica. Esplosero, quindi, le ipotesi su un probabile rapporto morboso tra la vittima e le sue cugine che – secondo l’opinione pubblica – avrebbe fatto da sfondo all’omicidio.

A complicare le cose fu un memoriale pubblicato su Oggi con la firma di Paola Cappa il 22 agosto 2007, in cui la ragazza avrebbe dichiarato che quello scatto fosse autentico. In realtà Paola non scrisse mai quell’articolo, bensì rilasciò un’intervista – “mal interpretata” e “non autorizzata”, secondo Ermanno Cappa – a un inviato che l’aveva incontrata il 17 agosto con un registratore, in presenza dei genitori.

Quel memoriale contribuì a gettare ulteriori ombre sulle gemelle Cappa: non solo si sosteneva che lo scatto fosse autentico, ma si attribuiva una menzogna alla stessa Paola Cappa nonostante il chiarimento della fotografa pubblicato un giorno prima. L’effetto sull’opinione pubblica fu netto: le gemelle mentivano pur di far parlare di sé.

Paola Cappa non sostenne mai che quello scatto fosse autentico, piuttosto tale affermazione le fu attribuita nel memoriale pubblicato su Oggi e che la ragazza non scrisse, essendo “un testo raccolto da un giornalista” da un’intervista registrata.

Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o con una donazione PAYPAL.

Ultimi Articoli