Cosa sappiamo davvero di Tyrrhenian Link e perché non è il “cavo dei soprusi” che perde energia?

di Shadow Ranger |

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Cosa sappiamo davvero di Tyrrhenian Link e perché non è il “cavo dei soprusi” che perde energia? Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti un articolo che parla del Tyrrhenian Link, progetto definito come un “cavo dei soprusi” che perde il 50% di energia ed è stato costruito in gran segreto, “lontano da occhi indiscreti, per “coprire” carichi e scarichi”

Una serie di informazioni queste quantomeno inesatte, se non erronee.

Cosa sappiamo davvero di Tyrrhenian Link e perché non è il “cavo dei soprusi” che perde energia?

Possiamo ritenere che si tratti di clickbait, quel genere di articolo volutamente infiammatorio il cui scopo è attirare attenzione e likes prima di ristabilire la verità storica degli eventi.

Che il Tyrrhennian Link sia un progetto segreto e lontano da occhi indiscreti, è smentito facilmente dalla presenza sul sito del MiTE di una pagina dedicata dal 2022.

Cosa sappiamo davvero di Tyrrhenian Link e perché non è il "cavo dei soprusi" che perde energia?

Cosa sappiamo davvero di Tyrrhenian Link e perché non è il “cavo dei soprusi” che perde energia?

Difficilmente qualcosa noto da tre anni può essere considerato un segreto, a meno che di voler a tutti i costi omettere tale capitale informazione per introdurre il tema infiammatorio dei “Politici che impongono nel silenzio” decisioni che in realtà sono chiare a tutti.

Sappiamo quindi che si tratta di una infrastruttura che si sviluppa su una lunghezza complessiva di circa 970 km ed è costituita da un sistema bipolare a doppio cavo sottomarino HVDC (High Voltage Direct Current) operante a 500 kV, con una capacità di trasporto di 1000 MW in corrente continua per ciascuna collegamento. La soluzione tecnologica della Terna S.p.A. implementata assicurerà efficienza operativa (>97%) e stabilità dinamica nella trasmissione di potenza a lunga distanza, riducendo drasticamente le perdite di trasporto di energia elettrica rispetto alle tradizionali linee a corrente alternata.

Il che ci porta al secondo tema.

Ma le perdite di energia?

Uno dei temi fondamentali del giornalismo e dell’informazione è che l’onere della prova spetta a chi fa valere il fatto.

Se dichiaro qualcosa, non devo quindi limitarmi a dichiararlo “finché qualcuno non mi smentirà”, ma devo provarlo.

Il contrario ad esempio, mi spingerebbe a pubblicare su un quotidiano come io sia convinto che il mio vicino di casa sia un pericoloso serial killer, dichiarando che smetterò di dirlo “se i debunker dimostreranno la sua innocenza”.

Cosa che non é: si scrive prove in mano, e fino al momento in cui le prove sono esibite, dubitare non solo è lecito: è necessario.

Studi su HVDC

Studi su HVDC

Sappiamo, prove alla mano, che Le perdite di energia di una trasmissione HVDC (High Voltage Direct Current) di 10.000 km possono arrivare al 2% e il SAPEI, simile al Tyrrhenian Link, è tutt’ora operativo con perdite inferiori al 4%.

Ciò posto il dato sciorinato “statisticamente” dalla rivista citata del 50%, che secondo l’articolo sostanzierebbe “danno erariale” non è assistito da prove.

Non spetta a noi invertire l’onere della prova collaudando il Tyrrenhian Link: abbiamo già fornito lo stato della conoscenza sulla tecnologia usata che smentisce comunque il 50% di perdite.

Invitiamo chi abbia dati diversi a fornirli alla Corte dei Conti o altri soggetti titolati all’indagine: prima di allora tali dati vanno dati per non esistenti.

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