Il Fiero Popolo della Rete ormai è sempre più simile alla versione 2.0 della Folla Manzoniana: un acefalo branco di indinniati speciali incapaci di approfondire e comprendere, rissosi, violenti, irascibili, bulli da tastiera in cerca di una vittima.
E c’è chi troppo bene sa come eccitarli: per divertirsi, per calcolo, o semplicemente perché sulla Rete qualsiasi clic, da qualsiasi persona provenga, si traduce in vile denaro sonante o altre utilità.
Cominciamo dall’immagine, reperibile a tutt’oggi su questa pubblica pagina, che comunque archiviamo, con oltre 1600 condivisioni ed una torma di prevedibilissimi commenti
Guardate chi c’era a dare l’ultimo saluto a Totò Riina?
Forse non avete visto bene ma questa e la mafia di Totò Riina che vanno a pregare il loro benefattore
Un post sgrammaticato, indinniato. E del tutto falso.
Le foto sono relative infatti al funerale di Emmanuel Chidi Namdi, giovane di colore brutalmente assassinato in una rissa scaturita da insulti razzisti lanciati al suo indirizzo nel luglio dell’anno scorso.
Sapete quanto ci abbiamo messo noi a risalire all’immagine, e verosimilmente anche la persona che ci ha giustamente segnalato questa vera e propria falsità?
Esattamente cinque minuti.
Ma se in cinque minuti noi abbiamo scoperto la crudele beffa, come potrete vedere dal link archiviato, in un’ora si è arrivati a 1600 condivisioni, di cui almeno cinque di fila ripetute dalla stessa persona che ha rilanciato la fake news, centinaia di commenti variamente indinniati e la necessità per la diretta interessata di smentire.
Preceduta dalla citata Leonardi
Riflettete sull’incubo Orwelliano che le fake news costituiscono per la società: domani ognuno di voi, mentre sta vivendo la sua vita fuori dal web, potrebbe trovarsi contattato, diffamato, ingiuriato, e scoprire che qualcuno sul Web, in soli cinque minuti ed usando un suo scatto rubato, o strappato ad altra occasione, ha imbastito una turpe storiella in suo danno eccitando le folle, come squali vogliosi di sangue fresco pronti a fare a pezzi la sua vita.
E se oggi spetta a qualcun altro, e quindi poco vi importa, ricordate che voi stessi siete il qualcun altro del vostro prossimo, ed esprimere oggi solidarietà alle persone afflitte da questa brutale menzogna significa offrire solidarietà a tutti gli utenti della Rete sani e desiderosi di usarla nel modo migliore.
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