Sono vittime di quella che non abbiamo ancora capito se è l’ultima moda della Rete o il frutto della cattiveria e dell’ignoranza profonda e riprovevole che si fondono nell’utente medio, persona alla quale a questo punto vorremmo poter sequestrare in perpetuo ogni strumento più complesso di una calcolatrice elettronica: il diffondere allarmi diffamanti che invitano altri utenti a segnalare, accusare e linciare pubblicamente persone a caso.
E il popolo della Rete, in giubilo come la plebaglia rozza ed ignorante dei film di mostri della Universal (Frankestein, l’Uomo Lupo, Dracula) che, eccitati e sobillati dall’eroe della storia, nel finale del racconto sciamano intorno al castello del “mostro” con torce e forconi urlando e distruggendo, prontamente, ogni volta prima esegue e poi piange quando viene messo di fronte alla gravità delle sue azioni.
Perché la diffamazione aggravata, ricordiamo, è un grave reato. Lo ricordiamo perché nonostante la nostra campagna contro di essa, il Popolo della Rete continua imperterrito a vagare con le stesse torce e gli stessi forconi, come un tossicodipendente che prima giura con le lacrime agli occhi che non toccherà più sostanze psicotrope e poi, tra i fumi della dipendenza, si inietta in vena l’impossibile aspettando la botta che lo faccia sentire vivo.
Ed ecco che ci ritroviamo in posta il seguente messaggio, del quale censureremo il nome:
Fate girare urgentissimo con discrezione in Facebook…. non accettare il contatto “Frxxxxxx Cxxxxxe” detta anche “Checca Spam” perché non è un utente ma un virus che formatterà il PC. E se lo accetta anche solo uno dei tuoi contatti lo prendi anche tu e inoltre si appropria dei tuoi dati personali e di tutte le password.. passate parola grazie.
Se avete fatto girare questo appello, il virus siete voi.
Di quale F.C. si parla poi? Dell’affermata professionista? Della studentessa? Della bibliotecaria? Ce ne sono moltissime con quel nome, ma agli “indinniati” a caccia di “aker” come un Julian Assange dei poveracci non importa. Come non sembra importargli di rovinare la vita e la professione di qualcuno
Basta cliccare e condividere, come un tossico sempre in botta alla ricerca di emozioni nuove. E, in questa variante, farlo “discretamente”: non si sa mai che i malvagi debunker intervengano a togliere loro il sadico godimento di rovinare una vita per sentirsi eroi informando le vittime delle loro male azioni.
Francamente, questo gioco perverso deve fermarsi. E dovete decidere, una volta per tutte, da quale parte stare: tra le persone oneste che usano Internet come la grande risorsa che è, o come drogati dell’indignazione facile che rovinano vite per sentirsi meglio, credendo di guadagnarsi l’impunità con una patetica richiesta di “discrezione”.
E mentre ci pensate, considerate l’idea di donare qualcosa per un fondo in favore di una delle precitate vittime, A. Mascheroni, accusato ingiustamente di pedofilia dal Popolo della Rete.
Ci segnalano i nostri contatti una citazione secondo cui Umberto Eco ha dichiarato che il vero male del mondo è…
Torna al cinema "Mamma ho perso l'aereo", per l'evento dei 35 anni. Cinema evento lo possiamo chiamare: qualcosa che ti…
Approfittando dell'enorme operazione nostalgia che ha riportato il noto film natalizio di 35 anni fa sul grande schermo, qualcuno ha…
Il post di Zelensky che compra casa di Bill Cosby viene dai siti doppelganger: per sito doppelganger intendiamo quel genere…
Avevamo già visto un falso passaporto russo, che viene seguito ora dal passaporto Israeliano di Zelensky. Un documento diffuso da…
Il video delle donne in burqa bloccate dalla cassiera è creato con AI: e non solo, è parte dell'inflazione di…