La notte di Natale ci sarà un corpo celeste che poco ha a che fare con il romanticismo della cometa biblica che guidava i Re Magi. L’ultimo allarme dell’agenzia spaziale americana Nasa riguarda un asteroide, chiamato 2003 SD220, ritenuto dagli scienziati una minaccia per la Terra, soprattutto se i calcoli fatti dall’agenzia non fossero del tutto corretti. L’asteroide dovrebbe sfiorare il nostro pianeta passando a 150milioni di km proprio la notte tra il 24 e il 25 dicembre. La distanza equivale a circa 28 volte quella che separa la Terra dalla Luna. Ma se quell’asteroide sembra far temere poco gli scienziati, ce ne sono altri di dimensioni minori ma che presentano una traiettoria minacciosa. Uno in particolare, secondo gli scienziati, dovrebbe passare molto più vicino alla Terra, e sarebbe solo il primo di una lista di cinque altri casi che terranno incollati agli schermi gli esperti della Nasa almeno fino al 2018. Ed è proprio in quella data che ci sarà un nuovo passaggio dell’asteroide 2003 SD220, in quel caso molto più ravvicinato rispetto al primo, cioè circa nove volte la distanza tra Terra e Luna. Solo fra circa due anni però sarà possibile calcolare con certezza le dimensioni dell’asteroide e la sua densità interna.
Altri quotidiani, anche italiani, avevano lanciato il proprio articolo a tema sullo stesso asteroide con un titolo allarmistico, specificando però, nell’articolo stesso, che non esisteva un reale pericolo. Tranne il Libero. Ma anche altri media esteri hanno parlato di gravi calamità che sarebbero seguite a causa dell’asteroide e non per via dell’impatto, ovvero terremoti causati dal suo passaggio eccessivamente vicino.
L’asteroide in questione, 163899 (conosciuto anche come 2003 SD220, dove 2003 è l’anno della sua scoperta), è effettivamente sott’occhio da parte delle agenzie spaziali, così come dalla Minor Planet Center che lo ha inserito nella lista degli Oggetti potenzialmente pericolosi.
E’ tuttavia da precisare che in questa lista ci finiscono solo i corpi celesti che possono avere dimensioni tali che, in caso di impatto, possono arrecare danni estesi sulla superficie terrestre e che dimostrano di avere una traiettoria abbastanza vicina all’orbita terrestre. Ma ciò non vuol dire necessariamente che siano oggetti pericolosi in termini assolutistici.
Come fa capire il sito Earth Sky, non esiste alcun pericolo incombente per la terra, ma piuttosto una bella opportunità per la comunità scientifica (almeno per gli astrofisici): la vicinanza che dovrebbe avere con la Terra (a 11 milioni di chilometri circa, pressapoco 27-28 volte la distanza tra la Terra e la Luna) permetterà di poterla osservare meglio con i telescopi terrestri per poter ottenere nuovi dati sul suo conto, come stime più precise inerenti alla sua dimensione e densità.
L’articolo continua nella pagina successiva con il capitolo “Influenza negativa?“.
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