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Sospesi gli account Facebook e Instagram di Donald Trump: provvedimento di Zuckerberg a tempo indefinito

“Ci sono due grandi tragedie nella vita. La prima è desiderare ciò che non si può avere…la seconda è ottenerla”, diceva il poeta e scrittore Oscar Wilde.

Trump è riuscito in una sola notte brava dei QAnon, e anche in buona parte per causa delle loro azioni a ottenere entrambe le maledizioni a stretto giro di posta.

Voleva riuscire a mantenere il potere alla Casa Bianca, ed ora è persino in forse che riesca a esercitare quel poco potere che gli è rimasto nei pochi giorni rimasti prima dell’insediamento di Biden.

Voleva riuscire a porre i Social sotto il suo controllo modificando la legge in modo che ogni provider fosse responsabile di quanto scritto da ogni singolo utente e Mark Zuckerberg, dichiarandosi di sua iniziativa responsabile dei post di Donald Trump, gli ha esteso il ban inizialmente promulgato per 24 a “tempo indeterminato”, con un minimo pari all’insediamento di Biden ed un massimo da determinarsi.

Sospesi gli account Facebook e Instagram di Donald Trump: provvedimento di Zuckerberg a tempo indefinito

Zuckerberg affida il provvedimento ad un post su Facebook

Che possiamo tradurre così:

Gli scioccanti eventi delle ultime 24 ore hanno dimostrato che il Presidente Donald Trump intende spendere il suo tempo rimanente in carica per minare la pacifica e legittima transizione al potere del suo successore eletto, Joe Biden.

La sua decisione di usare la sua piattaforma social per condonare e non condannare le azioni dei suoi supporters al Campidoglio ha giustamente sconcertato le persone negli USA e nel mondo. Abbiamo cancellato le sue dichiarazioni ieri perché abbiamo valutato che il loro effetto – e verosimilmente il loro intento – era quello di provocare ulteriore violenza.

A seguito della certificazione del risultato elettorale da parte del Congresso, prioritario per l’intero paese è assicurarsi che i prossimi 13 giorni e quelli dopo l’inaugurazione siano spesi pacificamente e secondo le norme democratiche stabilite.

Negli anni passati abbiamo permesso al Presidente Trump di usare la piattaforma in modo compatibile con le nostre regole, a volte cancellando contenuti o segnalando i suoi contenuti che violavano le nostre politiche aziendali. L’abbiamo fatto perché crediamo che il pubblico abbia il diritto ad un accesso il più ampio possibile al dibattito politico, sia pure controverso. Ma l’attuale contesto è del tutto differente, e riguarda l’uso della nostra piattaforma per incitare la rivolta armata contro un governo democraticamente eletto.

Crediamo che i rischi insiti nel consentire al Presidente di usare il nostro servizio in questo periodo siano semplicemente troppo grandi. Per questo estendiamo il blocco che abbiamo implementato sui suoi account Facebook ed Instagram a tempo indefinito, o quantomeno per le prossime due settimane finché non avverà il pacifico passaggio dei poteri

Sospesi gli account Facebook e Instagram di Donald Trump a tempo indeterminato quindi.

La politica che Trump stesso aveva richiesto ai tempi dello scandalo #DiaperDon, accusando e chiedendo di rendere i social responsabili delle azioni di ogni singolo utente si è clamorosamente ritorta contro di lui: siccome Zuckerberg si è assunto le responsabilità insite alle perplimenti dissociazioni dalla violenza al Congresso che da un lato condannavano la stessa, ma dall’altro sembravano descrivere i facinorosi violenti come patrioti “derubati del voto”, allora ha deciso di privare Trump dell’accesso ai suoi social.

Resta al momento a Trump la possibilità di tornare a Twitter purché non incorra in nuove violazioni che, come è stato anticipato, potrebbero comportare un simile provvedimento.

Ironico, peraltro, vedere i supporter più infervorati di Trump e i QAnonisti passare dal lodare l’invito di Zuckerberg un anno fa alla Casa Bianca come una vittoria di Trump al maledire ripetutamente, o peggio, Zuckerberg nei commenti per aver fatto esattamente quello che l’eventuale abrogazione di Section 230, la norma che regola tra l’altro le responsabilità sui Social, renderebbe l’unica scelta possibile in tutta Internet.

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