Editoriale

Sorpresa, i novax sbagliano anche sull’aspirina che cura COVID19

Sorpresa, sorpresa i novax sbagliano anche sull’aspirina che cura COVID19. Ed è l’ultimo caposaldo di una loro narrazione personale fatta di capitomboli, giravolte e cambi di idee.

Nel capitolo precedente della nostra esposizione ci eravamo fermati ai novax che, tronfi della lettura di un testo di Lancet del tutto decontestualizzato, si scagliarono in una creativa riscrittura della storia.

Dopo due anni e mezzo di pandemia passati a combattere le “terapie ufficiali” infatti i novax si sono risvegliati negando che tachipirina, FANS e corticosteroidi facessero parte del protocollo di cura di diversi Stati, tra cui quello Italiano.

Nella loro riscrittura creativa, dimenticati i tentativi di curarsi con l’ivermectina e liste della spesa di farmaci senza alcuna motivazione logica apparente, i novax hanno inventato la teoria secondo cui il Governo gli avrebbe negato i farmaci di cui avevano bisogno, “uccidendoci perché non ci danno l’aspirina”.

Che, sorpresa, sorpresa, come prevedibile non è neppure la “pallottola di argento” in grado di sterminare il licantropo del COVID19.

Quantomeno non secondo la logica novax che, con fare stregonesco, sembra saltare da “farmaco miracoloso” a miracolo cercando la formula magica che sconfigga la malattia senza ricorrere all’odiato “siero genico sperimentale”.

Sorpresa, i novax sbagliano anche sull’aspirina che cura COVID19

Passiamo ora la palla ad uno studio tecnico randomizzato presentato alla società Europea di Cardiologia in odierna data, 29 agosto 2022.

Sembra che nella loro furia i novax abbiano cantato vittoria troppo presto, e che

“I risultati non presentano alcuna evidenza che la colchina e l’aspirina apportino benefici ai pazienti ambulatoriali con COVID19. Il vaccino rimane la terapia più efficace per ridurre l’ospedalizzazione e la morte da COVID19”

Parliamo di un test randomizzato basato su quasi quattromila pazienti e un trattamento di 28 giorni con colchina (0,6mg due volte al dì per tre giorni, seguiti da 0,6mg giornalieri per i restanti giorni) contro gruppo di controllo e 100mg di aspirina.

Si tratta quindi di uno studio sperimentale in cieco con gruppo di controllo, cosa che mancava al testo di Lancet.

Il risultato? L’assenza di evidenza di particolari benefici.

Certo, diranno i novax con accesso a Wikipedia, il dosaggio dell’aspirina somministrato risulta essere antiaggregante più che antinfiammatorio. Problema: un dosaggio con proprietà antiflogistiche sarebbe stato una “bomba”  tra 1500 e 3000 mg/die, scarsamente tollerati e motivo per cui esistono i FANS.

Non possiamo quindi che riportare le parole del dottor Salvo di Grazia.

È ora di smettere di trattare la medicina come una partita di calcio.

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