Contrordine! Ora i novax vogliono la tachipirina e i FANS (contraddicendo se stessi)

di Bufale.net Team |

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Contrordine! Ora i novax vogliono la tachipirina e i FANS (contraddicendo se stessi) Bufale.net

C’è uno studio su Lancet che parla degli degli antinfiammatori nella Terapia di COVID19: ora i novax vogliono la tachipirina e i FANS contraddicendo se stessi. Seriamente, siamo arrivati ai complottisti che complottano contro loro stessi chiedendo con forza quello che prima odiavano.

Come diceva Batman “Muori da eroe, o vivi abbastanza a lungo da diventare il cattivo“. O in questo caso “sparisci in silenzio o passa da twittare che il Governo è cattivo perché ti dà la tachipirina a urlare che il governo è cattivo perché non vuole imbottirti di tachipirina”.

Contrordine! Ora i novax vogliono la tachipirina e i FANS (contraddicendo se stessi)

L’interessantissimo fenomeno è stato esaminato dai colleghi fact-checker di Open, che riferiscono di una invero immotivata sfida agli “indecenti fact checker” (nei quali, curiosamente, non siamo elencati. Cosa che dovrebbe lasciarci perplessi…) colpevoli di aver “falsamente dichiarato” che i protocolli di cura comprendevano i FANS e la Tachipirina.

Quest’ultima ricordiamo non essere un antinfiammatorio (ma comunque un FANS), ma rientrante nei fantomatici protocolli.

Quando ricordiamo benissimo, e lo registrammo anche che sono stati i novax sui social (e non solo) che per due anni di pandemia hanno infestato i social come la gramigna urlando che il Governo imponeva “Tachipirina e Vigile Attesa” come cura dichiarando che noi debunker eravamo corrotti e pagati dal Sistema per esprimere la narrazione contraria.

Anzi, ricordiamo benissimo quando i novax se la presero con noi perché avevano scoperto un fantomatico studio che dimostrava la letalità della Tachipirina.

E ci ricordiamo quando a ottobre del 2021 la Fondazione Gimbe dovette intervenire su questo plateale caso di disinformazione con un tweet preso di assalto dalle truppe del “Tachipirina e vigile attesa”.

E adesso, come se i social non avessero memoria illimitata eccoli qui con in mano il loro bravo “studio su Lancet interpretato male” a dichiarare che noi “guardiani del sistema” gli avrebbero negato la Tachipirina e i FANS.

Ci si consenta ora una seconda citazione filmica: l’urlo disperato del trio Aldo, Giovanni e Giacomo.

Cioè…ma qui si sta ribaltando la situazione!!!

Facciamo ordine: no, il Governo non imponeva “tachipirina e vigile attesa” e no, probabilmente la Tachipirina non è né il tossico veleno di Stato descritto dai novax della prima ora né la miracolosa panacea universale degli stessi novax solo due anni dopo.

E comunque nessuno ha negato neppure gli antinfiammatori

Sempre i novax si erano scagliati contro gli antinfiammatori. Con lo stesso vigore con cui si erano scagliati contro la tachipirina. Costringendo l’Agenzia Europea del Farmaco a intervenire

“L’Ema è venuta a conoscenza di segnalazioni, in particolare dai social media, che sollevano dubbi sul fatto che l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene, potrebbe peggiorare la malattia da coronavirus (COVID-19). Attualmente non vi sono prove scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l’ibuprofene e il peggioramento del decorso della malattia da COVID-19. L’Ema sta monitorando attentamente la situazione e valuterà tutte le nuove informazioni che saranno disponibili su questo problema nel contesto della pandemia”. È quanto dichiara l’Agenzia euopea per i medicinali (Ema) in un comunicato di oggi.

Sostanzialmente, non volevano i FANS, non volevano la tachipirina e ora, confondendoli, vogliono l’uno e l’altro accusando altri di averli negati.

FANS che, assieme alla Tachipirina, rientrano tra le terapie consigliate per i casi paucisintomatici “a meno che non esista chiara controindicazione all’uso” almeno falla circolare del Ministero di Febbraio.

Lo studio su Lancet

Diamo ora la parola ad una catena di messaggi postati dal dottor Aureliano Stingi. Lo studio di Lancet, di cui ormai ha parlato letteralmente chiunque, prevede le terapie precoci con antiinfiammatori per limitare la progressione della malattia.

Cosa diversa da “Tachipirina e vigile attesa”, ma in un certo senso connessa. Come dicemmo all’epoca, il protocollo ministeriale comprendeva una scaletta di una serie di casi di diversa gravità

Il protocollo ministeriale contestato dai novax, solo che ora i novax vogliono la tachipirina

Il protocollo ministeriale contestato dai novax, solo che ora i novax vogliono la tachipirina

Dove, ovviamente, l’asintomatico o il paucisintomatico in grado di respirare autonomamente non lo vai a intubare in terapia intensiva, anche perché il posto in terapia intensiva serve ovviamente a chi non riesce a respirare autonomamente.

Moduli l’impatto delle terapie a seconda della gravità della malattia stessa, ovviamente, passando quindi dalla quarantena alla gestione dei pochi sintomi (da cui l’uso di cortisone e paracetamolo) alle terapie più imponenti quando la malattia  si è invece manifestata con gran forza.

Cosa perfettamente logica tranne come abbiamo visto per i novax.

Uno studio di Lancet esamina i probabili benefici del limitare l’infiammazione al suo insorgere, quindi limitando il progredire della malattia.

Ma come ricorda il dottor Stingi, siamo nel campo del probabile: lo studio non è in doppio cieco (manca un campione di controllo), tratta di campioni assai esigui e presenta un problema.

Se devi esaminare la progressione di una malattia, lo fai partendo dagli asintomatici e dai paucisintomatici. Quelli che tecnicamente non avrebbero neppure bisogno di cure non avendo mai sviluppato i sintomi o avendone sviluppati pochi, ma solo di riposo e di evitare di contagiare il prossimo.

Lo studio formula ipotesi ma, citando il dottor Stingi, non dice che gli antinfiammatori riducono le ospedalizzazioni da Covid del 90%, richiede di passare a trial rigorosi e va ricordato che gli antinfiammatori possono aiutare solo nelle prime fasi della malattia.

I novax riscrivono il passato

Ma adesso i novax si stanno producendo in una riscrittura creativa del passato.

Passando quindi dai loro post, ben archiviati e dai messaggi minatori mandati ai medici di base per aver somministrato tachipirina alle accuse di aver negato quel farmaco passato da veleno a salvifica panacea.

Dalle “segnalazioni, in particolare dai social media, che sollevano dubbi sul fatto che l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene, potrebbe peggiorare la malattia da coronavirus (COVID-19)” al complotto del Governo che nega “tachipirina e aspirina”.

Per essere devoti alle citazioni di Orwell e pronti ad accusarci di essere il “Ministero della Verità” i novax sembrano essere pronti a cancellare le loro stesse affermazioni, contraddicendosi, per riscrivere la realtà stessa in modo creativo ed a loro favorevole.

Esattamente come il “Grande Fratello” che non sbaglia mai, perché sostituisce le sue errate affermazioni con altro.

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